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Le false rassicurazioni del ministro del Lavoro
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di Domenico d'Amati

Le false rassicurazioni del ministro del Lavoro
Il ministro del Lavoro, intervistato dal Corriere della Sera, ha cercato di rassicurare i lavoratori sulla sorte dell’art.18. Egli ha detto che questa norma, pur se non potrà più applicarsi ai licenziamenti per ragioni economiche, continuerà a sanzionare i licenziamenti discriminatori. Chi sarà licenziato per la sua fede politica, sindacale o religiosa, avrà come oggi il diritto di essere reintegrato nel posto di lavoro. Sacconi però sorvola sul fatto che, ovviamente, nessuna azienda farà mai espresso riferimento, nella motivazione del licenziamento, alle convinzioni del licenziato o alla sua militanza in un partito o in un sindacato. Tutti i licenziamenti saranno infatti motivati con ragioni organizzative o economiche, allo scopo di eludere l’articolo18. Toccherà al lavoratore provare, davanti al giudice, che il licenziamento formalmente motivato con ragioni economiche, sia invece dettato da un intento di illecita discriminazione. E la prova sarà più difficile quando i colleghi del licenziato, chiamati a testimoniare davanti al giudice del lavoro, non avranno la tutela dell’articolo 18 e dovranno considerare la possibilità di essere inclusi tra le vittime della prossima ristrutturazione. Per questo la tutela reintegratoria contro i licenziamenti discriminatori, seppure verrà formalmente mantenuta, rischierà di rimanere sulla carta.
Il ministro Sacconi ha anche detto che sarà limitato il ricorso agli usuali contratti di collaborazione a vario titolo utilizzati per occultare l’esistenza di effettivi rapporti di lavoro subordinato. Ma anche questo dichiarato intento non potrà, in concreto, realizzarsi se verrà meno la tutela contro i licenziamenti garantita dall’articolo 18 dello Statuto. Per fare accertare l’esistenza del rapporto di lavoro subordinato, l’interessato dovrà rivolgersi al giudice, correndo, insieme ai suoi testimoni, i rischi di cui sopra. Per questo l’articolo 18 è l’architrave dell’effettiva realizzazione di tutti i diritti dei lavoratori.
L’articolo 18 e’ l’unica effettiva remora ai licenziamenti ingiustificati - di Domenico d’Amati


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