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Internet: D'Angelo: "Un testo che limita il diritto di accesso alla rete"
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di redazione

Internet: D'Angelo: "Un testo che limita il diritto di accesso alla rete"

Intervistato da Radio Città Futura e da Italia Radio Web la Radio di Articolo 21 Nicola D’Angelo commissario dell’Autorità delle Comunicazioni interviene sullo schema di decreto legislativo del governo in materia di tv e Internet  contestato da tutta l'opposizione, che ha chiesto nelle commissioni competenti della Camera, un differimento dei tempi previsti per esprimere il previsto parere  e per tenere una serie di audizioni con tutti i soggetti coinvolti. Il Consigliere D’Angelo precisa che il decreto del Governo non parla solo della rete ma si occupa di un ampio spettro di questioni: da come si calcolano i programmi digitali , al problema dei diritti residuali, alla diversa allocazione degli indici di affollamento pubblicitari. C’è un punto che  - secondo il Commissario dell’Autorità delle Comunicazioni - non c’entra nulla con la direttiva che si vuole recepire: l’estensione del concetto di media audiovisivo ai servizi di fornitura di immagine tramite internet. La direttiva era abbastanza chiara nell’escluderli ed è evidente l’incoerenza con la norma comunitaria . Nicola D’Angelo evidenza alcuni problemi . “Intanto l’autorizzazione,  che il provvedimento prevede, per la diffusione dei servizi di immagini via internet non dovrà essere rilasciata dall’Autorità delle Comunicazioni , bensì dal  Ministero delle Comunicazioni: l’Italia sarà l’unico Paese occidentale nel quale è necessaria una autorizzazione preventiva per questo tipo di servizi da parte del Governo. Questo è un elemento che evidenzia un rischio democratico a prescindere da chi governa il Paese”. Continua D’Angelo: “ Vi è poi l’estensione automatica delle norme sul diritto d’autore anche a internet : sebbene sia previsto che l’autorità adotti un regolamento che estenda detta norma anche ai fornitori di servizi negli audiovisivi indipendentemente dalla piattaforma, credo che anche in Italia bisognerebbe fare un ragionamento come negli Stati Uniti  di tutela del diritto d’autore ma ricostruendo questa tutela in norme più moderne, coerenti anche con quello che succede nella rete. Il Commissario dell’Autorità nell’Intervista radiofonica diffusa ieri sera evidenzia anche un terzo punto:  l’estensione del diritto di rettifica anche ai telegiornali delle Web Tv o a forme di comunicazione analoghe trasmesse su internet.  Dice ancora D’Angelo: “Va ricordato che in passato c’è stata polemica quando il Governo ha tentato di ricondurre anche il Blog al regime della testata giornalistica. Queste sono questioni di grande delicatezza , che attengono a temi così importanti che investono il tema della libertà, della partecipazione democratica che forse , anziché essere introdotti in un decreto per il recepimento della direttiva europea,  dovrebbero quantomeno  essere affrontate con una discussione in sede parlamentare e legislativa.”

D’Angelo interviene anche sulla direttiva europea in materia di comunicazioni elettroniche destinata ad essere recepita dai governi nazionali. “Uno dei momenti di maggiore discussione e  di ritardo di questa nuova regolamentazione sulle comunicazioni  è stata proprio la disputa tra Parlamento e Consiglio sulla neutralità della rete. Dopo una lunga mediazione si è trovato un compromesso e adesso nel testo della direttiva c’è scritto che l’accesso alla rete è riconosciuto come un  diritto fondamentale per i cittadini dell’Unione Europea. È paradossale che l’Italia,  pur introducendo un provvedimento di recepimento della direttiva Europea , vada in direzione opposta rispetto a quanto stabilito dalla stessa UE. Se il testo presentato dal Governo alle commissioni fosse approvato così come lo abbiamo letto in queste ore, sarebbe evidente che quei diritti fondamentali all’accesso alla rete nel nostro Paese sarebbero limitati."


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