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Binario 21 chiama Italia
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di Micol Sarfatti

Binario 21 chiama Italia

Il freddo siberiano che in questi giorni avvolge Milano non ha interrotto la protesta dei lavoratori della Wagon Lits, dall’8 dicembre sulla torre faro della stazione Centrale, e non ha dissuaso nemmeno i cittadini che oggi hanno partecipato al presidio di piazza Cairoli. Una manifestazione organizzata dal comitato Binario 21 chiama Italia, che solidarizza con i licenziati dei treni notte. "Sosteniamo i lavoratori che rischiano di perdere il posto, ma anche i trasporti a prezzi sostenibili, un diritto di tutti i cittadini" racconta Elena Bellini, padovana, responsabile della comunicazione del comitato. “La sera dell’8 dicembre ero alla stazione di Milano, ho visto la prima manifestazione degli operai dei treni notte, mi è venuto spontaneo appoggiarli”, conclude mentre  i manifestanti di piazza Cairoli, tra cui molti giovani, gridano all’unisuono “Siamo tutti sulla torre”
“La torre è il simbolo della tutela di tutti i lavoratori-prosegue Bellini- la nostra protesta è parallela a quella del sindacato. Chiediamo che le istituzioni locali prendano una posizione”
Una richiesta che, in parte, sembra essere stata accolta: oggi dal palchetto improvvisato di piazza Cairoli, tra i microfoni aperti per i cittadini e qualche intermezzo musicale, hanno parlato il consigliere provinciale Massimo Gatti, il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo, il consigliere regionale Giuseppe Civati e Paolo Limonta, delegato ai rapporti con la città della giunta milanese. Il comune di Milano si dice deciso a ottenere dal ministero dello Sviluppo il tavolo di discussione.
Ma ad essere notevole è, soprattutto, la risposta della società civile. “Riceviamo sempre più mail con richieste di informazioni e ormai il nostro gruppo Facebook conta più di 1300 iscritti, tutti molto attivi”, racconta Elena Bellini.
Sotto la torre del binario 21 sono passati in tanti. Cittadini, politici, sindacalisti, l’altro ieri il consigliere regionale di Sel e attore Giulio Cavalli e persino Elio e Rocco Tanica di “Elio e le storie tese”.
Nonostante le manifestazioni di solidarietà, da quella notte dell’8 dicembre, però, poco è cambiato. Oliviero Cassini e Stanislao Focarelli sono ancora sulla torre, vogliono che le parti sociali si riuniscano e  vogliono “ridare ai cittadini il diritto del servizio universale”, ma intanto il tempo passa e le notti milanesi diventano sempre più fredde.


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