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Bocciati i body scanner, il terrorismo sta vincendo la partita economica. Parla Loretta Napoleoni
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di Nello Trocchia

Bocciati i body scanner, il  terrorismo sta vincendo la partita economica. Parla Loretta Napoleoni

Il terrorismo e le risposte dei governi, la crisi dell’economia internazionale, gli affari della ‘ndrangheta. Argomenti di rilevanza globale che si intrecciano nella riflessione e speculazione di Loretta Napoleoni, una esperta italiana del tema terrorismo che da anni vive a Londra. Sono giorni di allarmi continui, di una paura nuovamente rinfocolata e alimentata, del governo italiano che finanzia con due milioni di euro l’acquisto di body scanner. “ Ci sono stati degli studi, pubblicati di recente, che hanno posto – sottolinea Napoleoni - un problema medico. Studi che dicono che le radiazioni dei body scanner a lungo andare causano il cancro”. E pensare che appena tre settimane fa il ministro delle infrastrutture Altero Matteoli assicurava: “ Quello che e' certo e' che la decisione sull'impiego di body scanner e' presa. Abbiamo ricevuto pareri tranquillizzanti anche da parte dei medici interpellati”. Un giorno ci dirà quali medici ha contattato. Anche l’Ue ha preso tempo, ma per il governo italiano i body scanner sono la soluzione. Per Napoleoni la risposta più efficace deve puntare alle basi del terrorismo, con un migliore lavoro di intelligence. “ Detto questo, la minaccia esiste, ma non è così seria come ci viene detto. Gli ultimi attacchi vengono posti in essere  da individui che non hanno la preparazione necessaria. Questo è un discorso importante per ridimensionare anche la stessa minaccia”. Ma oltre la logica della paura, la vera partita della lotta al terrore è soprattutto finanziaria. “ La partita finanziaria è quella che noi stiamo perdendo. L’attacco c’è stato, quello dell’11 settembre, ma su quel fatto è stata costruita la paura del terrorismo e su questa base è stato giustificato la guerra prima in Afghanistan e poi in Iraq. Gli Stati Uniti si sono indebitati per finanziare le guerre, c’è stato l’abbattimento dei tassi di interesse da una parte e la necessità di vendere i buoni del tesoro americano per avere liquidità per i conflitti”. E gli effetti sulla finanza sono stati devastanti. Si è creato un sistema di credito veloce, a buon mercato, una bolla finanziaria che è esplosa con la crisi partita dal crollo dei mutui subprime. Sulle risposte dei governi alla crisi, Napoleoni denuncia che il peggio deve ancora arrivare. “ Le conseguenze, con le previsioni di un aumento dell’inflazione, sono disastrose. Se l’inflazione parte ci potremmo trovare in una situazione simile a quella degli anni ’70, con una crisi strutturale da affrontare. Abbiamo sempre più bisogno di una riforma sistemica del capitalismo occidentale”. In piena crisi economica le imprese più ricche vincono e sbancano. Quella più in forma è la mafia calabrese. “ Controlla il traffico internazionale di droga e ricicla il suo denaro soprattutto nel settore immobiliare anche per l’assenza di verifiche incrociate su scala internazionale”. Loretta Napoleoni aveva lanciato la sua candidatura per la regione Lazio e sottolinea la delusione per le mancate primarie: “ Sono molto delusa perché bisogna tornare ad una democrazia partecipativa con un protagonismo nuovo dei cittadini”. Napoleoni, lanciando la sua candidatura, aveva parlato di una regione da rivoluzionare, in quali settori? “ Il lavoro da fare è molto. Sono due le questioni più importanti quella dei rifiuti e della speculazione edilizia, il ciclo del cemento. Bisogna creare nel Lazio un’isola felice, modello per il paese”.

La prima parte ( il terrorismo,la crisi finanziaria)
La seconda parte ( Le risposte dei governi alla crisi, il caso italiano)
La terza parte ( il potere economico della ‘ndrangheta)
La quarta parte ( la candidatura nel Lazio e le mancate primarie)


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