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di Giuseppe Giulietti
"No liberta', no Trieste. Deve essere questo il messaggio che il governo italiano in queste ore deve
fare arrivare a quello di Teheran, non soltanto l'espressione di una generica preoccupazione per le perdite umane, come ha fatto il nostro ministro degli Esteri".
Giuseppe Giulietti, chiama in causa ilnostro Governo, Paese ospitante del G8 dei ministri degli Esteri che, dal 25 al 27 giugno si terra' a Trieste, vertice al quale dovrebbe partecipare anche l'Iran.
"Da Teheran, nonostante la stretta del regime ci arrivano immagini che ci portano col pensiero a quanto accadde, venti anni fa, a Tien Nan Men, e il regime etichetta come terroristi uomini e donne, tanti giovani che
chiedono liberta'. La verita' e' che a Teheran chi chiede liberta' muore. Una situazione inammissibile e inconciliabile con l'invito a G8 .Se Teheran vuole esserci a Trieste, a confrontarsi con il mondo, allora fermi immediatamente la mano
della repressione e riapra le fontiere ai gtiornalisti stranieri. Se non ha niente da nascondere, lo faccia subito. E
se l'Italia vuole il governo iraniano a Trieste lo chieda, e con fermezza".
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