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Articolo 21 - Editoriali
I sacchetti di spazzatura del ministro Scajola.
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di Nello Trocchia

Claudio Scajola da Imperia è un esponente di primo piano del partito di maggioranza: il popolo delle libertà. E’ anche ministro dello sviluppo economico nel quarto governo Berlusconi ribattezzato ministro dell’atomo. E a proposito di sparate nucleari ora inizia a discettare anche di informazione. Lui sentenzia, ora si erge a critico televisivo e addirittura convoca i vertice Rai. A quale titolo non è dato sapere. Parla di annozero e spara 'spazzatura'. “E' ora di finirla. E’ l’ennesima puntata di una campagna mediatica basata sui pruriti, sulla spazzatura, sulla vergogna, sull'infamia, sulle porcherie”.Così parlò Scajola da Imperia. "La televisione non puó sostituire le aule dei tribunali – si legge nella nota atomica - soprattutto quando la magistratura non ha rilevato alcun elemento per aprire inchieste sul Presidente del Consiglio. Stiamo attraversando una stagione di veleni che sconcerta i cittadini. Queste aggressioni sono la risposta disperata alla politica del fare del Governo Berlusconi, nell'illusione di sovvertire il risultato elettorale. La politica non puó arrendersi a questa logica”. E infatti non si arrende e minaccia: “ Convocheró i vertici della Rai per verificare se trasmissioni come Annozero rispettino l'impegno, assunto dalla Rai nel contratto di servizio, a garantire un'informazione completa e imparziale”. Anche noi ci permettiamo di convocarla gentile ministro dell'atomo. Proviamo ad aiutarla a togliere un po’ di spazzatura dall’armadio.  

Iniziamo questo breve percorso di pulizia dal 2001. Claudio Scajola che ora si erge a netturbino era ministro degli interni. In luglio si celebra il g8, quello di Bolzaneto e della scuola Diaz, di Carlo Giuliani morto, assaggi di dittatura in salsa italica. Quando il vertice si concluse, Scajola annunciò: “ Avevo dato l’ordine di sparare”. Bene bravo bis. E Scajola non si fece pregare. Nel 2002 sotto i colpi dei brigatisti rossi cadde il professore Marco Biagi. Girava senza scorta perché gli era stata revocata, indovinate da chi? Ma dal solerte ministro Scajola. ‘ Influì anche la circolare del ministro degli interni – scrive il Gip nel decreto di archiviazione contro i vertici delle forze dell’ordine - Si deve ritenere che una qualche influenza abbia avuto l' emanazione della circolare Scajola”. “E' proprio a Roma, luogo ove Biagi ha assunto il ruolo di consulente del ministro Maroni, luogo ove dunque si è aggravata la sua esposizione al rischio e dove l' analisi dell' ambiente avrebbe dovuto essere più facile, che la revoca della misura arriva per prima ( ). Non è un caso: Roma è la sede più vicina al centro ed è quella che per prima attua il progetto di riforma Scajola, adoperandosi per prima e sollecitamente per attuale in modo miope il progetto Scajola”. Resta un fatto: il professore Biagi si sarebbe salvato se avesse avuto la scorta. Ma Scajola continua. Questa volta, però, colleziona il sacchetto di spazzatura più grande. Dichiara ai quattro venti, mentre tutti per biechi motivi politici vogliono accaparrarsi la memoria del professore ammazzato: “Figura centrale Biagi? Fatevi dire da Maroni se era una figura centrale: era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza”. Nonostante lo spirito italico abituato a perseverare, Scajola lascia gli interni. Ma non è finita. Nel quarto governo Berlusconi, Scajola diventa Ministro per lo sviluppo economico. Ecco i risultati politici: class action affossata completamente mentre avanza il nucleare italiano. Ma il ministro colleziona un altro sacchetto. A fine luglio 2008, Scajola inaugura la centrale a carbone di Torvaldanica Nord a Civitavecchia, invisa dai comitati e dalle popolazioni locali, e dichiara. “I pochi che ancora non hanno capito, capiranno. Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana, si è costruita questa modernissima centrale dove tutto è controllato e tutto è sicuro”. Qualche vita umana, bazzecole, quisquilie. Una pioggia di critiche, ma il ministro prova a rettificare in serata. Ora arriva il suo lapidario giudizio su Anno Zero e il lavoro giornalistico della redazione: spazzatura. Ministro, a proposito di spazzatura, noi le abbiamo segnalato i sacchetti, svuoti l’armadio e tolga il disturbo.

Resta un'amara considerazione. Scajola non fa tesoro degli insegnamenti neanche dei maestri del suo partito. Dopo la frase su Biagi e le dimissioni, un guru del futuro Pdl disse al Corsera: " Questa lezione può farlo soltanto crescere, non ridimensionarlo. Se uno è capace di far tesoro delle esperienze, anche negative...".Il guru era Marcello Dell'Utri,  il condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa. Che bella compagnia di giro.

 

www.federalismocriminale.it

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