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Articolo 21 - Editoriali
3 ottobre: delegare non è più possibile
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di Gruppo cronisti veneti

Care colleghe, cari colleghi,
una brevissima nota, appena un lancio d'agenzia, per riflettere pochi minuti circa i metodi di pressione che si stanno accumulando sulla nostra professione.
Metodi di pressione che, assunti a politica istituzionale, possono diventare coercitivi per la delicata missione di raccontare ai cittadini quello che avviene nella res publica.
Il caso di "Report" non è isolato, anzi, sta diventando una norma.
Per questo e per i disegni di legge che si stanno preparando vi invito a essere presenti alla manifestazione a difesa della libertà di stampa indetta dagli enti del giornalismo italiano a Roma, sabato 3 ottobre, in piazza del Popolo.
Chi volesse venire con un passaggio a basso costo (15 euro andata e ritorno in pullman gran turismo) contatti il Gruppo cronisti veneti.
 
ESSERCI QUESTA VOLTA E' IMPORTANTE, DELEGARE NON E' PIU' POSSIBILE
 
RAI: GABANELLI,HO CIRCA 30 CAUSE MA NON POLIZZA PER SPESE
ASSICURAZIONI NON COPRONO SPESE LEGALI CON CAUSE LUNGHE 10 ANNI
(ANSA) - ROMA, 29 SET - La liberta' di informazione e'
minacciata non solo dalla pressione politica ma soprattutto dal
''comportamento intimidatorio'' di ricorrere ai tribunali per
reclamare danni poiche' cio' comporta ingenti spese legali per
gli editori, tali da poterli scoraggiare.
E' quanto afferma in un lettera al Corriere della sera,
Milena Gabanelli che denuncia sul quotidiano la situazione della sua trassmissione, Report. ''Ad oggi le cause pendenti sulla mia testa sono una trentina - scrive Gabanelli -: e' facile capire che alla fine una pressione del genere puo' essere ben piu' potente di quella dei politici, e diventare fisicamente insostenibile''. Questo, spiega la giornalista, non tanto per il rischio di dover pagare dei danni quanto per la dispendiosita'delle spese legali che ''in Italia sono una certezza: la cause possono durare fino a 10 anni e chiunque, impunemente, ti puo' trascinare in tribunale a prescindere dalla reale esistenza del fatto diffamatorio''. Per questo, spiega, la compagnia britannica e quella americana cui la giornalista si e' rivolta, per una polizza ''che coprisse  le spese legali e l'eventuale danno in caso di soccombenza dovuta a fatti non dolosi''(''sul mercato italiano nessun operatore stipula polizze del genere''), ''tenendo conto del mio comportamento giudicato fino a questo momento virtuoso, si sono dette disponibili ad assicurare l'eventuale danno ma non le spese legali''.
''Nel diritto anglosassone - fa sapere Gabanelli - il giudice
ha il potere di condannare al pagamento di danni punitivi
l'autore della lite temeraria: chiedi dieci milioni di
risarcimento per niente? Rischi di doverne pagare 20''. ''Ecco - conclude la giornalista di Report - copiamo tante cose
dall'America, potremmo importare questa norma. Sarebbe il primo
passo verso una liberta' tutelata prima di tutto dal diritto''.
(ANSA).

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