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Articolo 21 - Editoriali
Birmania: dichiarazione congiunta sul boicottaggio delle elezioni del 2010
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di redazione

Pubblichiamo di seguito la dichiarazione congiunta di boicottaggio tratta dal sito www.birmaniademocratica.org:


1.National Council of the Union of Burma
- National Democratic Front
- Democratic Alliance of Burma
- National League for Democracy (Librated Area)
- Members of Parliament Union
2.Nationalities Youth Forum
3.Students and Youth Congress of Burma
4.Women’s League of Burma
5.Forum for Democracy in Burma


1. Le sottoscritta alleanza del movimento per la democrazia e i diritti dei gruppi etnici ritiene che il progetto non democratico dello State Peace and Development Council (SPDC) per le elezioni del 2010 non abbia assolutamente nessuna possibilità di risolvere l’attuale crisi politica, sociale ed economica della Birmania, almeno fino a quando non verranno soddisfatti i necessari requisiti per portare il paese verso la riconciliazione nazionale.
2. Appare chiaro che con le nuove elezioni l’SPDC intende cancellare i risultati delle elezioni del 1990, vinte dall’opposizione democratica con una maggioranza schiacciante, oltre a voler conferire un radicamento giuridico al potere dei militari.
3. Questi obiettivi trovano sostegno nella Costituzione del 2008, redatta con modalità non democratiche e ratificata con la forza e contro la volontà del popolo birmano e dei gruppi etnici. La Costituzione non solamente non garantisce in nessun modo i diritti fondamentali dei gruppi etnici della nostra unione, quali il diritto all’eguaglianza e all’autodeterminazione, ma è inoltre stata redatta al fine di garantire la sistematica impunità dei militari per i crimini contro i diritti umani commessi contro il popolo birmano, con particolare riferimento alle comunità etniche.
4. Nel frattempo l’SPDC ha totalmente ignorato i continui appelli del popolo birmano, delle Nazioni Unite, dei membri dell’ASEAN, dell’Unione Europea, degli Stati Uniti e di altri membri della comunità internazionale affinché venissero liberati tutti i prigionieri politici, tra cui Daw Aung San Suu Kyi. Al contrario, il regime continua a detenere illegalmente Daw Aung San Suu Kyi e i leader dei partiti etnici, proseguendo con la costante oppressione e incarcerazione di monaci e attivisti politici, con una tattica di divide et impera volta a cancellare le forze etniche che abbiano o meno aderito al cessate il fuoco e proseguendo nelle atrocità contro i gruppi etnici.
5. Ignorando manifestamente la Dichiarazione di Shwegondaing della National League for Democracy e la Proposta di riconciliazione nazionale del movimento per la democrazia e i diritti dei gruppi etnici, in cui si pronunciava un appello a favore della riconciliazione nazionale, il regime ha evidenziato una volta di più come non intenda collaborare con l’opposizione politica attraverso il dialogo.
6. Appare evidente che il piano antidemocratico dell’SPDC per le elezioni del 2010 non condurrà alla pace, allo sviluppo, ad un autentico federalismo, né tantomeno garantirà i diritti fondamentali di tutti i cittadini e dei gruppi etnici. Poiché i requisiti per la riconciliazione nazionale continuano a non essere soddisfatti, dichiariamo di non riconoscere queste elezioni, che boicotteremo con tutti gli strumenti necessari.

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