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Articolo 21 - Editoriali
Umbria Olii, i sindacati esclusi dal processo
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di redazione*

Alberto Avenoso, giudice del processo Umbria Olii che si sta celebrando presso il Tribunale di Spoleto, ha respinto oggi la richiesta di costituzione di parte civile dei Sindacati contro Giorgio Del Papa, imputato per omicidio colposo plurimo e altri gravi reati a seguito della morte di 4 operai di una ditta esterna nel novembre 2006 a Campello sul Clitunno. La ragione addotta dal giudice per l'esclusione di Cgil, Fiom, Cisl e Uil, anche contro il parere favorevole del Pubblico Ministero, è la mancanza di iscritti alle organizzazioni sindacali nell'azienda Manili, presso cui erano dipendenti le vittime della tragedia.

I segretari generali della Cgil dell'Umbria, Manlio Mariotti, e della Cgil di Perugia, Mario Bravi, commentano così l'ordinanza del tribunale:

“Si tratta di una decisione grave e preoccupante che crea un precedente molto pericoloso in quanto mette in discussione il principio di rappresentanza generale del Sindacato nel mondo del lavoro, quello stesso principio che fa si' che i contratti siglati dalle organizzazioni sindacali siano validi per tutti i lavoratori e non solo per gli iscritti. Il giudice con questa scelta dimostra inoltre di ignorare le caratteristiche del mondo del lavoro in una realtà come quella umbra, fatta di piccole e piccolissime aziende, a carattere familiare o semi familiare, dove non si applica lo Statuto dei Lavoratori e dove, gioco forza, il sindacato ha maggiori difficoltà ad essere presente.
Ma, nonostante questa clamorosa ingiustizia, la nostra risposta sarà forte e determinata. Continueremo ad essere presenti e a seguire assiduamente il processo perché noi sentiamo il dovere e non solo il diritto di fare la nostra parte in questa vicenda così drammatica e assurda. Certo è che questa decisione, dopo gli ultimi atti del Governo che ha smantellato buona parte del Testo Unico sulla sicurezza, conferma l'impressione che in materia di morti e infortuni sul lavoro in questo Paese ultimamente si stia affermando e consolidando una tendenza regressiva del diritto a discapito della tutela dei diritti”.
 

* da Ufficio stampa Cgil Umbria

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