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Articolo 21 - Editoriali
Napoli. Millecinquecento lavoratori a rischio. Mille minori tolti alle strutture che finora li accoglievano
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di Iolanda Stella Corradino

Questo il nefasto bilancio che Napoli è costretta a registrare in questi giorni. A lanciare il disperato avviso è la Sam società che si occupa della gestione dei servizi residenziali di accoglienza dei minori. Questi i fatti. Da oltre 18 mesi il Comune di Napoli non paga le rette per i minori ospiti nelle strutture residenziali. A non percepire stipendio i circa millecinquecento lavoratori impiegati nelle varie strutture partenopee. «L’insolvenza del Comune di Napoli e della Regione Campania nei pagamenti- dichiara Giovanni Minucci, presidente della Sam- costringerà le strutture residenziali a sospendere le proprie attività, al licenziamento di oltre 1500 lavoratori del settore ed al riaffido di circa 1000 minori ai servizi sociali». Si tratta di ragazzi in situazione di rischio di devianza, di maltrattamenti e abusi, di sfruttamento e abbandono. Il riaffido ai servizi sociali potrebbe portarli anche a rientrare nelle famiglie di provenienza, con il rischio di ricadere, quindi, di ricadere in situazioni- nel caso di minori maltrattati- di certo non piacevoli . «Finora- prosegue Minucci- ci siamo fatti carico dei vari minori, della loro vita in tutto, come una famiglia, ogni casa conta, infatti, al massimo 6 o 7 minori con un rapporto 1/3 di personale specializzato per ogni minore. Ma tutto verrà a cadere a fine mese». Tutto cadrà a fine mese, anche i progetti che vedono coinvolti i ragazzi e il rapporto instauratosi con il personale che ha permesso, ad oggi, di risolvere con i minori situazioni psicologiche particolari.
«Il comune di Napoli e la Regione Campania – chiosa Minucci- si renderanno responsabili della mancata assistenza e del rientro dei minori nelle gravissime situazione che hanno provocato il collocamento presso strutture protette.
Questa è la conclusione di un settore agonizzante che lancia il suo ultimo Sos alla parte sana della politica sperando che ancora ci sia qualcuno in ascolto e che abbia voglia di riaffermare il diritto e la giustizia, che sia capace di operare per i tanti bambini e bambine che vivono una condizione di grave difficoltà, per i tanti lavoratori che da anni suppliscono alle deficienze istituzionali.
«Non siamo abituati a fare il pianto greco, quello teatrale, pertanto ascoltate questo appello - conclude il presidente della Sam- che testimonia lo stato comatoso del settore, che necessita di un intervento immediato e risolutivo altrimenti la nostra sconfitta sarà la sconfitta di una società intera».

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