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di Antonio Di Pietro*
Ghedini:“accuse incredibili”. Bondi: “così muore la giustizia”.
Sono queste le prime esilaranti dichiarazioni dell’avvocato di Berlusconi, nonché parlamentare, e del ministro dei Beni Culturali, che ha rifinanziato con i soldi pubblici la fondazione Craxi, sul probabile rinvio a giudizio del presidente del Consiglio nel processo Mediatrade-Rti.
Milioni e milioni di euro di possibile evasione fiscale, stando all’ipotesi accusatoria, sottratti ai servizi per i cittadini, agli asili, alle scuole che poi crollano, ai treni che deragliano e causano tragedie, alla cassa integrazione per qualche migliaio di disoccupati.
Il governo Berlusconi ha creato repulsione tra Stato e struttura economica del Paese costruendo un’idea di Stato-ladrone verso cui si giustifica l’esistenza di un’imprenditoria-furbona, dimenticando che lui appartiene alla seconda categoria pur governando il primo.
Ignora dunque che se lui e il suo modello imprenditoriale, diffusosi come un cancro, non avessero per primi istigato all’evasione di milioni e milioni di euro con leggine e scudi fiscali ora, magari, saremmo in grado di fare quella riforma tributaria che lui stesso ulula alla luna dal 1994.
Seguirò anche questo processo attraverso il blog così come sto facendo con quelli di Bassolino, Mills e Dell’Utri.
La giustizia fa il suo corso, le leggi della Casta altrettanto. Il processo breve, il legittimo impedimento e la legge sulle intercettazioni, il cui iter riprenderà a breve, sono i rasoi con cui verranno recisi i processi passati e futuri, quello Mediatrade-Rti compreso.
L’indignazione mostrata in queste ore per l’esito delle indagini è tutta una pantomima, Silvio e Pier Silvio sanno benissimo che le leggi, con cui il papi sta intasando il Parlamento mentre il Paese cade in disgrazia, li salveranno insieme ai compagni di evasione.
Per Berlusconi il rinvio a giudizio in questo processo, l’ennesimo di un percorso imprenditoriale lastricato di corruzione e malaffare, in realtà è una manna dal cielo. Sarà per lui, e per i suoi scagnozzi, un'occasione unica per rilanciare la campagna d’odio contro la “magistratura comunista” ed evitare il confronto sui veri temi elettorali in vista delle regionali. Temi come l’occupazione, le centrali nucleari, il Ponte di Messina, la Tav, gli inceneritori, la chiusura di centinaia di scuole sul territorio, su cui la maggioranza (Lega inclusa) sa benissimo di aver fatto gli interessi delle lobby e di partito a discapito dei cittadini.
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