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Articolo 21 - Editoriali
Par condicio: lettera aperta al presidente della Camera
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di Barbareschi, Giulietti, Monai

Alla cortese attenzione dell’ On.Gianfranco FINI
Presidente della Camera dei Deputati
Piazza Montecitorio
00186 ROMA

Roma lì, 3 Marzo 2010
   

Oggetto: Iniziative al fine di garantire il mantenimento delle trasmissioni radiotelevisive di approfondimento politico in prossimità delle elezioni regionali del 28 e 29 marzo 2010.

Gentile Presidente,
con la presente Le segnaliamo che, il 9 febbraio scorso, la Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi ha approvato un regolamento sulla par condicio che, nell’ultimo mese di campagna elettorale per le elezioni regionali 2010, di fatto impedisce ad alcune trasmissioni di informazione sociale ed approfondimento politico di andare in onda nella loro forma consueta.
Tale regolamento individua i tipi di programmazione in “comunicazione politica” e “programmi di informazione”.
In particolare, la “comunicazione politica” (articolo 2, lettera a) del regolamento) viene identificata attraverso il rinvio all’articolo 4 comma 1 della legge n. 28 del 2000 (ovvero la legge sulla par condicio) che ne indica le forme in “tribune politiche, dibattiti, tavole rotonde, presentazione in contraddittorio di candidati e programmi politici, interviste e ogni altra forma che consenta il confronto tra posizioni politiche e i candidati in competizione”. Inoltre gli articoli 9 e 10 del regolamento prevedono che la comunicazione politica si realizzi mediate le tribune elettorali e politiche.
D’altro canto “i programmi di informazione” (articolo 2 lettera c) del Regolamento) sono individuati nei “telegiornali, giornali radio, notiziari, i relativi approfondimenti o ogni altro programma di contenuto informativo a rilevante presentazione giornalistica, caratterizzati dalla correlazione ai temi di attualità e delle cronaca, purché la loro responsabilità ricondotta a quella di specifiche testate giornalistiche registrate ai sensi della legge…” Inoltre, i programmi di informazione sono disciplinati dall’articolo 6, che, al comma 4, del regolamento dispone che le trasmissioni di informazione, con l’eccezione dei notiziari sono disciplinate dalle regole proprie della comunicazione politica.
Ne consegue che, in forza del combinato disposto delle norme sopra citate, si realizzi una sostanziale equiparazione di disciplina tra “programmi di informazione” e “comunicazione politica” e quindi l’automatica estensione dell’applicazione delle regole previste dalla legge sulla par condicio esclusivamente per le tribune politiche anche ai programmi di informazione.
Tale equiparazione si pone in contrasto con la legge sulla par condicio che prevede che i programmi di informazione non siano disciplinati come la comunicazione politica, ma con criteri specifici che garantiscano pluralismo, imparzialità e completezza dell’informazione.
Non appare dunque plausibile che, in applicazione del nuovo regolamento recentemente adottato dalla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, le tribune politiche possano sostituire gli spazi di informazione sociale ed approfondimento politico a  distanza di meno di un mese delle prossime elezioni regionali 2010.
I principi di pluralismo, imparzialità, indipendenza, obiettività e parità di trattamento fra tutti i soggetti, dovrebbero essere rispettati dai direttori di testata, ma anche dai conduttori televisivi e dai registi, perseguendo «rigorosamente la pluralità dei punti di vista» ed avendo «come unico criterio quello di fornire ai cittadini utenti il massimo di informazioni, verificate e fondate, con il massimo di chiarezza».
Pur tuttavia il regolamento sulla par condicio approvato il 9 febbraio 2010 porta a rigorose e restrittive applicazioni che contrastano con la legge sulla par condicio, una legge approvata dal Parlamento, determinando sia la sospensione -o soppressione temporanea- di popolari trasmissioni di approfondimento, sia la compressione di quei principi di pluralismo ed indipendenza dell'informazione  richiamati dallo stesso regolamento.
Per tali ragioni, Le chiediamo di intervenire con la massima sollecitudine presso la Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, affinché tale  regolamento venga applicato in modo conforme alle norme contenute nella legge sulla par condicio, una fonte del diritto di rango superiore, ovvero venga applicato in modo tale che le trasmissioni di informazione sociale o approfondimento politico possano essere diversamente articolate, se pur nel rispetto degli elementi di autonomia editoriale e professionale che caratterizzano le trasmissioni stesse.
Certi dell’importanza che vorrà riservare a questa breve nota, con molta cordialità porgiamo distinti saluti.
Onorevoli Barbareschi, Giulietti, Monai

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