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Articolo 21 - Editoriali
L’anomalia Auditel
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di Marco Ferri

Tra le tante anomalie italiane, ce n’è una che non tutti conoscono.
Il capo del governo è anche comproprietario  di Auditel, la fonte ufficiale dei dati di ascolto dei programmi tv in Italia. Siccome il sistema statistico a campione di Auditel si basa sulla quantità di persone che guardano i programmi tivù, è suonato strano che lo stesso capo del governo facesse  (qualche giorno fa, a proposito del presunto milione di piazza s.Giovanni contro i 150mila stimati dalla Questura )  la dichiarazione che “la qualità è più importante della quantità”. Proprio lui che cita sempre sondaggi, percentuali, indici di gradimento? Se davvero conta la qualità del pubblico, perché continuare a proporre solo e soltanto criteri quantitativi per i programmi tivù ? Di anomalia in anomalia, succede che Auditel è l’istituzione che, con i suoi dati, determina il prezzo delle inserzioni pubblicitarie in tv. Gli spot hanno un costo variabile, a seconda del numero di telespettatori che abitualmente guardano i programmi. Si è detto che questa è una regola del mercato, che serve agli investitori per avere concreti parametri di misurazione dell’efficacia dei rispettivi investimenti. Non si dice che il numero di persone non necessariamente corrisponda al gradimento. Comunque, snocciolando un’ulteriore anomalia succede che la Rai, che anch’essa partecipa alla proprietà di Auditel, sospenda alcuni programmi di approfondimento giornalistico in campagna elettorale. Col risultato, davvero straordinario di perdere la bellezza di 7 milioni di euro in quattro settimane. Secondo il più importante quotidiano finanziario italiano, con la sospensione di Annozero la concessionaria pubblicitaria della Rai, considerando i prezzi di listino, ha incassato un milione di euro in meno del previsto a settimana.
La mancata messa in onda di Ballarò per il mese di marzo è costata in termini pubblicitari, sempre secondo i prezzi da listino, 1 milione e 800 mila euro.
Porta a Porta, unico tra i talk show sospesi in onda in seconda serata, avrebbe fruttato a Sipra, da listino, nel mese considerato, 1 milione e 500 mila euro. Complessivamente la mancata messa in onda di Annozero, Ballarò Porta a Porta, ha significato per la concessionaria pubblicitaria Rai mancati introiti per 7 milioni e trecento mila euro. Per la cronaca, Auditel dice anche che da quando Augusto Minzolini ne è il direttore, il TG Uno  ha perso più di un punto di share. Anomalia dei suoi editoriali.
È il momento di tirare le somme di queste anomalie: quello che dice Auditel va bene solo fino a quando fa comodo a chi manovra il consenso. Per tutto il resto, dovremo rivolgerci alla Questura di Roma.

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