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Articolo 21 - Editoriali
Giulietto Chiesa: “La televisione ha creato una nuova variante umana, l’Homo videns, stupido, che vede per poi consumare..."
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di Ylenia Di Matteo

Dirò cose sgradevoli poiché è necessario che la gente sappia che siamo in pericolo”. Niente diplomazia nelle parole di Giulietto Chiesa, intervenuto al Premio nazionale “Giuseppe Fava” nella serata dal titolo “La menzogna nucleare – Costruire Alternativa cambiando i megachip della politica”.Chiesa, autore insieme Guido Cosenza e Luigi Sertorio del libro inchiesta “La menzogna nucleare”, è perentorio, deciso, non usa mezzi termini nel descrivere la crisi in cui siamo finiti. Non solo economica. Non solo politica. Negli anni è cambiata la nostra sensibilità, al bene comune, all’interesse collettivo, “Abbiamo vissuto nella folle idea che la società potesse svilupparsi per sempre. Il nostro pianeta non ha risorse infinite, e la nostra è la prima generazione che vive i limiti dello sviluppo. Chiunque sa che l’energia e l’acqua non saranno per sempre e per tutti, chiunque capirebbe la necessità di pensare in concreto al rinnovabile”. E questo sta accadendo in altri paesi europei, in Spagna (dove metà dell’energia elettrica è prodotta dall’eolico) e in Germania (in cui 40 città sfruttano l’energia solare). Non in Italia. Per il momento. Immaginate di essere su un aereo” – prosegue – “A 10mila metri di altezza, e che stiate per cadere. Cosa fareste accorgendovi che il pilota è una scimmia? Chi di voi tornerebbe a posto? Nessuno. Tutti cercherebbero di sostituire la scimmia e guidare”. Oggi siamo guidati da scimmie, che ci hanno resi consumatori convulsivi, entusiasti all’idea che si possano produrre milioni di nuove automobili nei prossimi anni.La televisione ha creato una nuova variante umana, l’Homo videns, stupido, che vede per poi consumare, senza leggere e interpretare ciò che gli viene proposto”.E’ necessario allora un nuovo sistema di informazione? “Il 90% di ciò che vediamo è intrattenimento e pubblicità. Le frequenze andrebbero distribuite. Ecco l’alternativa. Non in un nuovo partito politico, ma in un nuovo modo di intendere la comunicazione, come strumento di combattimento alla mercificazione dell’uomo, un modo per riprenderci lo spazio pubblico. Servono canali informativi che facciano comprendere le immagini, che rendano il cittadino più attento e consapevole e la politica più responsabile ed etica”.Nell'ultimo editoriale scritto per I Siciliani, nel novembre del 1983, Giuseppe Fava scriveva "Il clima morale della società è questo. Il potere si è isolato da tutto, si è collocato in una dimensione nella quale tutto quello che accade fuori, nella nazione reale, non lo tocca più e nemmeno lo offende, né accuse, né denunce, dolori, disperazioni, rivolte. Egli sta là, giornali, spettacoli cinema, requisitorie passano senza far male: politici, cavalieri, imprenditori, giudici applaudono. I giusti e gli iniqui. Tutto sommato questi ultimi sono probabilmente convinti d'essere ormai invulnerabili".Dobbiamo essere convinti solo di meritare un’alternativa.
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