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Articolo 21 - Editoriali
La storia da i brividi, nessuno la può fermare. Nemmeno le stragi
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di Tania Passa

La storia da torto e da ragione recita una celebre canzone , e per molti sta arrivando l’evidenza del torto compiuto, d’innanzi agli occhi dell’Italia intera.
Dietro le stragi del ’92 ’93 c’era una strategia della tensione e la mafia era solo il braccio armato a servizio di servizi segreti deviati e massoni che aprirono le acque con le bombe ad una nuova formazione politica, in quegli anni nacque Forza Italia.
In quegli anni  la mafia  con Bagarella fondò un movimento dal nome Sicilia Libera, mentre Licio Gelli andava al sud per costruire le leghe del sud appunto, entrambi con la nascita di Forza Italia si sciolsero  (così si rileva da testimonianze), fate voi la deduzione.
Strano periodo di rivelazioni questo, prima i servizi segreti dietro l’attentato all’Addaura, poi il signor Franco   che attraverso colpi di scena diviene sempre più nitido.
Napolitano nel giorno delle rivelazioni sull’Addaura parla di Ustica e degli intrecci eversivi che caratterizzarono quella vicenda , gli fa eco oggi Cossiga suo predecessore affermando che il DC9 fu bombardato dai Francesi.
Hanno tutti qualcosa da dire a quanto pare, oppure tutti hanno bisogno di comunicare che sanno qualche segreto, non si capisce bene se siano testimonianze o minacce.   
Certo è che il castello di carta sta crollando e oramai tutti gli italiani hanno capito  che le stragi e gli omicidi non sono finiti con Riina e Provenzano poiché loro erano lo strumento e non la mente.

  A voler pensar male però, si potrebbe dire che anche nelle rivelazioni ci sia una regia, soprattutto perché Lari procuratore  di Caltanissetta, titolare delle inchieste sulle bombe del ’92,appena qualche giorno fa si era mostrato clamorosamente  preoccupato, con una dichiarazione che denunciava l’esistenza di una manovra di disinformazione  chiedendo  “una pena esemplare” per chi diffonda notizie vere solo in parte sulle indagini, anche utilizzando “importanti testate” giornalistiche.
  Insomma come minimo si vuole mettere un bastone tra le ruote del procuratore che sta indagando sulle stragi  e, capisco anche lo scoop , ma i colpevoli gli italiani non li vogliono vedere sui giornali, ma in galera. Sarebbe meglio per tutti visto le dichiarazioni di molti sul rischio attentati. Tanto la storia non ha nascondigli, e non passa la mano.

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