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I mille di via Teulada contro il bavaglio all'informazione
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di redazione

I mille di via Teulada contro il bavaglio all'informazione

Via Teulada assediata ieri sera da un migliaio di cittadini, che hanno accolto l'appello lanciato dalla FNSI alla protesta contro il bavaglio all’informazione, quindi contro la sospensione dei programmi di approfondimento in RAI. Tra i primi ad arrivare il conduttore di Ballarò Giovanni Floris che promette: "Il regolamento è stupido e può essere aggirato, lo stiamo studiando, dobbiamo infilarci negli spazi che lascia scoperti, magari in altre fasce orarie". Floris contesta la decisione dell'editore, il Cda della Rai, di oscurare le trasmissioni del servizio pubblico e prevede che "queste elezioni saranno ricordate come il punto più basso toccato dalla Rai", ma è anche ottimista sull'esito di questa vicenda: "Tutto questo si andrà a schiantare contro la Costituzione, non si può andare contro i suoi principi". Sventolavano anche le bandiere del 'Popolo viola', della Cgil e dell'Italia dei valori. In piazza sono arrivati il presidente e il segretario del Pd Rosy Bindi e Pier Luigi Bersani, l'ex Presidente della Camera Fausto Bertinotti, ma anche il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo, Bruno Tabacci, Mario Segni, Beppe Giulietti, Paolo Gentiloni, Vincenzo Vita, Leoluca Orlando, Pancho Pardi e Stefano Pedica tutti insieme per portare la loro solidarietà ai tanti giornalisti Rai e non, presenti davanti alla sede Rai come Michele Santoro. “Siamo qui – ha iniziato il conduttore di Annozero – perchè siamo diversi ma vorremmo essere uguali agli altri. Io non voglio essere un avatar della televisione. L’unica buona legge sulla libertà di stampa è nessuna legge sulla libertà di stampa“. Non solo. Santoro ha anche annunciato che il 25 marzo ci sarà “uno sciopero bianco sulla libertà di espressione”.  ”Saremo in una piazza di una città italiana – ha promesso il giornalista di Rai2 – e sarà una trasmissione straordinaria” che – ha precisato – anche se non verrà trasmessa dalla Rai avrà modo di essere seguita, magari attraverso il Web.

Dopo di lui a calcare il palco della protesta è stato un contestato Bruno Vespa che è riuscito comunque a esprimere il suo pensiero sulla decisione dettata dal Cda di viale Mazzini e sulla necessità di accettarla. “Questo provvedimento – ha esordito – è molto pericoloso, è un boomerang, una bruttissima pagina di democrazia. Diciamo che le regole sono magari sbagliate, ma se esistono, sono abituato a rispettarle. Lavoro in Rai da 40 anni – ha precisato Vespa – e non mi convincerete mai del contrario. Bisogna combattere perché le regole cambino, ma la democrazia non è solo un diritto ma anche un dovere”.

Presente anche la giornalista Lucia Annunziata che ha deciso di autosospendere la sua trasmissione “In mezz’ora” in segno di solidarietà ai colleghi “oscurati”. “L’autosospensione era necessaria – ha spiegato – e per tutte le trasmissioni che non andranno in onda quelle che vedrete con questa par condicio impediranno di seguire le elezioni, è una situazione ridicola. Torno dall’Iraq dove ero per seguire le elezioni irachene e lì ero libera di parlare della persecuzione nei confronti dei cristiani mentre qui – ha concluso l’Annunziata – non posso parlare della Bindi o della Binetti”.

“La par condicio esiste da dieci anni – ha invece notato Corradino Mineo – e proprio oggi, dopo che il presidente del Consiglio ha detto che i talk show politici sono dei pollai, proprio la par condicio chiude queste trasmissioni. A dubitare forse si sbaglia – ha concluso – ma è bene che qualcuno lo faccia”.

Alcuni contributi dal presidio

Giovanni Floris - Protesta "No Censure Rai"
http://www.youtube.com/watch?v=wbHoM7QkIcU

Michele Santoro – Protesta “ No censure rai”

http://www.youtube.com/watch?v=VF-qzJe7x9Y

Giuseppe Giulietti - Protesta "No Censure Rai"

http://www.youtube.com/watch?v=sLovFw-8NhI


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