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Articolo 21 - Editoriali
Il nostro impegno contro la mafia non serve, anzi da’ fastidio
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di Anna Scalfati

Il ciclo del cemento.  E’ come la lapidazione: dietro c’e’ un mondo lontano da noi e dai nostri sogni.   Un modo di vedere la nostra esistenza legata a comportamenti violenti. Sì perchè il cemento e’ violento. Arriva inutile e opprimente . Simbolo di un potere che e’ contro l’ambiente e la natura. Non il cemento delle case popolari, tetto per i poveri, ma il cemento che serve per “ripulire” il denaro della droga. Arriva sotto forma di cose belle: ascensori e piazzole per handicappati, posti barca attrezzati, casette e villaggi sulle coste. Il sindaco  di Pollica era uno che sapeva distinguere il buono dal cattivo . Era un uomo di qualità e gli abitanti di Pollica lo votavano ,eccome se lo votavano ! Ma il consenso popolare non e’ bastato per dissuadere i suoi carnefici. L’esecuzione e’ necessaria, come la lapidazione. E’ un segno violento che reca in sé una grande paura. Ho avuto paura stanotte per me, per i miei figli, per Marco Omizzolo di Legambiente per il figlio di Antonio Turri che muove i primi passi nell’Associazione Libera dietro a Don Ciotti,  per Maria Civita Paparello coraggiosa candidata sindaco al Comune di Fondi, per il direttore di Latina Oggi, per tutti noi che alziamo la voce a sud di Roma. Li’ dove un Prefetto valoroso ha accettato per due anni di farsi oltraggiare quotidianamente dai giornali locali solo per avere messo il dito in una piaga. Ho sentito la presenza della criminalità, quella alta, quella che ti fa male davvero, quando sono tornata nella Provincia di Latina dopo la morte di mio padre. Troppi abusi, troppe illegalità e , soprattutto un silenzio assordante. L’aranceto di Sperlonga è stato espropriato per uso pubblico d’urgenza e poi dato in concessione per costruire un ristorante, privato. Tutto il pubblico diventa privato nel sud pontino. Come l’acqua di Aprilia.   Ho visto il virus dai suoi effetti: il cemento. Case ovunque e posti barca, come quelli di Pollica. Ho denunciato  non perchè sono un’eroina ma perchè non c’e’ altra scelta. Dovevo forse accettare di trasformare i miei terreni da agricoli in edificabili come mi e’ stato offerto di fare?  Ma a sud di Roma Maroni non e’ mai venuto per dire che la criminalita’ e’ stata sconfitta: perche’ qui la criminalita’ non e’ stata sconfitta e abbiamo paura adesso. Adesso che il Prefetto non c’e’ piu’, che la Procura e’ senza titolare, che i costruttori dispongono di stampa e tv, adesso che sappiamo che quando arriva Saviano mettono animali morti sulla duna dei vip.  Abbiamo paura perche’ la politica non prende mai le distanze da comportamenti anomali e nei consigli comunali albergano indagati per mafia. Abbiamo paura ma non lo avevamo detto fino ad oggi. Fino a quando non abbiamo saputo di questo sindaco che sembra un nostro amico e lo piangiamo come tale. Siamo pochi e siamo soli. Le istituzioni ci hanno abbandonati. La politica pure. E i nostri articoli, i nostri dossier, il nostro impegno che dovrebbe servire alle Forze di Polizia e al Governo per intervenire, abbiamo la sensazione che non serva, anzi da’ fastidio.

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