Sono brianzolo di nascita umbro di origine e romano d'adozione. Quasi come Bossi, che predica bene al nord e poi viene a razzolare male a Roma. Poi torna nella sua Padania, un Paese che esiste solo nei suoi sogni, che non è indicato sulle carte geografiche e che se esistesse l'Italia non sarebbe più unita. 

E quando è in Padania non fa altro che parlare male di Roma. Quella Roma che ha definito anche ladrona, in termini di Stato che costa troppo, ma dalle cui casse percepisce fior di quattrini che non penso ridistribuisca tra gli operai cassintegrati del nord.

Lui che della politica ha fatto un business familiare. Lui che piazza il figlio pluri-ripetente alla Regione Lombardia perchè porta lo stesso cognome. Un  po' come il "papà" che quando il figlio a 14 anni viene promosso gli regala il motorino. Lui gli ha regalato uno scranno al Consiglio Regionale. Perchè, diciamocelo, se Renzo si fosse chiamato Esposito, o anche Citterio, forse su quella poltrona non ci si sarebbe seduto.  

Lui che dava del mafioso a Berlusconi e che oggi lo sostiene quasi fosse un nuovo De Gasperi. Lui che alza il dito indice ai giornalisti, lui che sguaiatamente cantava "Padania" al posto di "Italia" nel salotto di Vespa. Lui che ha vilipeso la bandiera italiana. Lui e i suoi che volevano cannoneggiare i migranti sulle carrette del mare. Lui che si fa battezzare con l'acqua del Po. Lui che ce lo ha o ce lo aveva duro...

 Ma alla fine, lo sapete che vi dico... Del maiale non si butta via niente. Delle trote resta la testa, che è da scarto, e anche la lisca. E addirittura le spine ti si possono anche mettere di traverso. Alla fine poi, se deve proprio essere così, meglio porci che trote. No?