Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
Carceri: il Garante "fa la fame" mentre i detenuti restano senz'acqua
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Bruna Iacopino

Franco Corleone, garante dei detenuti del comune di Firenze, ci riprova. Ad alcuni mesi di distanza rilancia nuovamente lo sciopero della fame per cercare di attrarre l’attenzione di un governo troppo distratto sulla situazione delle carceri italiane. Nello specifico il caso è quello dell’istituto di Sollicciano, dove, denuncia il Garante la situazione di sovraffollamento ha raggiunto un tasso del 102%, la più alta delle carceri toscane. Dal suo blog, il Garante dei detenuti spiega i motivi della protesta, che ormai dovrebbero essere piuttosto chiari, ma, vista la mancanza di risposte da parte delle istituzioni, non a chi di dovere. “Due mesi fa – vi si legge- fu lanciato l’allarme per la situazione fuori controllo a Sollicciano. A settembre veniva ribadito il dramma del carcere aggravato anche dalla chiusura della scuola a Sollicciano e all’istituto Meucci. Nulla è accaduto.” Il carcere di Sollicciano ospita, al momento 1018 persone più 4 bamini, per una capienza regolamentare di 419 posti. Le proposte concrete per un ridimensionamento ormai non più rinviabile sono sul tappeto da tempo, ma languono. Fra queste, ricorda Corleone, c’è la riforma dell’ordinamento penitenziario che giace in Parlamento dal 2006, come sono fermi il nuovo regolamento ( che risale al 2000), le legge per l’istituzione del Garante dei detenuti…
Ce n’è per tutti. Per l’inerzia del Governo, ma anche per il Dap. E soprattutto ci sono le richieste materiali, fra cui il completamento del “piano materassi” o l’apertura di una nuova cucina, la nomina del Garante regionale, o l’attivazione di una casa per il reinserimento dei semiliberi. Richieste che si affiancano a quelle più generali portate avanti a livello nazionali, quali la piena attuazione della riforma sanitaria, l’esame dei disegni di legge fermi in Parlamento, uno fra tutti quello sulle “Disposizioni relative all’esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno” e la riformulazione della legge che riguarda gli stupefacenti. Un punto su cui ampiamente hanno battuto anche i sindacati della polizia penitenziaria.
E sono i sindacati, nello specifico il Sappe a denunciare, nella giornata di ieri una delle tante “emergenze” in questo settore. Mancano i fondi e, di conseguenza gli istituti penitenziari sono impossibilitati a pagare merci e servizi fondamentali. Il caso più eclatante è quello del carcere campano di snata Maria Capua Vetere dove si è costretti a razionare persino l’acqua potabile.
“… il prossimo 31 dicembre- ricorda Capece-  ha termine il decreto del Governo di emergenza nazionale sulle carceri. Quali sono stati realmente gli interventi adottati? Quali risultati ci si prefigge di raggiungere? Quali prossimi urgenti provvedimenti intendono assumere Ministero della Giustizia e Governo? Quel confronto piu' volte chiesto con il Ministro della Giustizia Alfano su queste tematiche e criticita' e' sempre urgente e prioritario.'”
La scorsa settimana a protestare in Piazza Montecitiorio, erano state le associazioni di volontariato insieme ai Garanti.
Letto 1337 volte
Dalla rete di Articolo 21