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Articolo 21 - Editoriali
Terzigno: " Ci chiamano camorristi, ma i veri camorristi sono loro"
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di redazione

"Le istituzioni ci hanno abbondonato, ci chiamano camorristi ma la camora sono loro"… così i cittadini di Terzigno dopo pesanti scontri con le forze dell’ordine ripresi in diretta dalla web tv del Corriere. Parlano di Bronx e guerriglia urbana, sono donne, giovani, bambini, vecchi. Vedono arrivare le forze dell’ordine in tenuta antisommossa e applaudono con scherno, li chiamano “servi dello stato”. Partono le sassaiole, il lancio dei lacrimogeni le cariche per dare il tempo a quei tir carichi di immondizia di poter accedere alla discarica e versare il contenuto. “Tu li hai visti i liquidi, li hai inquadrati, ma tanto di tutto questo niente verrà pubblicato” grida una signora rivolta alla telecamera che continua ad inquadrare tutto, dall’inizio alla fine. Non si fidano dei giornalisti, non si fidano di una stampa che li ha etichettati pedine della camorra locale… hanno volti esasperati, di chi non accetta che le decisioni vengano imposte dall’alto e alla “puzza” si aggiunga altra “puzza”. Denunciano, gridano, chiedono spiegazioni ma nessuno sembra volerne dare. Solo dopo il precipitare della situazione il Governo ha deciso, con calma, di convocare per domani un consiglio straordinari ad hoc, ma ci sono voluti prima i feriti, la gente sdraiata di fronte alle camionette e spostata di peso, le molotov, e gli automezzi incendiati per arrivare ad affrontare il problema in CdM.
Con quali prospettive? È presto detto. Bastano in questo caso le dichiarazioni del Ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo che in Commissione ambiente dichiara: “In questa protesta c'e' molto poco della tutela ambientale e molto di strumentale, e forse anche di criminale” sottolineando che quando "si incendia la bandiera italiana c'e' un attacco di tipo politico che tutti dovremmo condannare. Non penso che la gente perbene possa incendiare gli autocompattatori e fare dei raid contro le forze dell'ordine scatenando una guerriglia a Terzigno". Insomma, per Prestigiacomo la situazione ha "assunto piu' i connotati dell'ordine pubblico che del problema ambientale. La strada di sversare a Terzigno e' giusta perche' non ci sono alternative".
Una risposta data non solo alla cittadinanza ma, indirettamente, allo stesso capo della polizia Antonio Manganelli, che  pur avendo dichiarato, durante un’intervista trasmessa su Sky che si sarebbe tranquillamente fatto ricorso alla forza se necessario, aveva tuttavia aggiunto: “C'è rammarico per il fatto che temi che altri soggetti sono chiamati a risolvere trovino in un ruolo di supplenza le forze di polizia". "Noi - ha concluso - non siamo certo nemici di chi manifesta, facciamo il nostro lavoro"
Come a dire: il lavoro sporco adesso è nostro.
Chissà che ne pensano i suoi uomini quando si trovano davanti gente comune, famiglie con bambini, vecchi. Chissà come tornano a casa la sera…
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