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Articolo 21 - Editoriali
Solidarietà dall'Asgi alla protesta degli immigrati
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di redazione*

Di fronte al diffondersi in Italia di azioni di protesta di lavoratori stranieri che manifestano il loro umano disagio per l’intollerabile attesa di molti mesi per il rilascio del permesso di soggiorno o per la definizione della istanza di regolarizzazione presentata nel 2009, a causa di impedimenti rilevati dalle Questure per la presenza di datori di lavoro infedeli o truffatori o sfruttatori o di  precedenti procedimenti penali derivanti dal mancato rispetto dell’ordine del questore di lasciare il territorio nazionale, l’ASGI:

1)     condivide le ragioni della protesta

2)     ricorda l’importanza di rispettare la vita e la sicurezza di tutti e l’esigenza che le forze di polizia e i manifestanti evitino in tutti i modi azioni violente o autolesioniste che possano mettere in pericolo l’incolumità o la vita di chiunque;

3)     ricorda agli uffici centrali e periferici del Ministero dell’Interno che agli stranieri per i quali sia stata presentata domanda di regolarizzazione e che siano rimasti vittime di truffe o di datori di lavoro che si rifiutano di perfezionare la regolarizzazione,  sfruttando nel frattempo il loro lavoro irregolare,  o che siano rimasti vittima di grave sfruttamento lavorativo, può essere rilasciato un permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale in base all’art. 18 del testo unico delle leggi sull’immigrazione d.lgs. n. 286/1998 e in sintonia con la circolare del Ministero dell'interno 3 agosto 2007 che espressamente consente il rilascio di quel titolo a coloro che siano vittime di sfruttamento lavorativo in condizioni irregolari;

4)     ricorda al Governo che la regolarizzazione del 2009 è stata consentita solo per alcune categorie di lavoratori stranieri (le cd. badanti)  e dunque discriminando tutti gli altri pur notoriamente presenti irregolarmente sul territorio italiano; 

5)     ricorda al Governo e al Parlamento che la principale causa della irregolarità degli stranieri (cd. clandestinità) è provocata dalle stesse leggi dello Stato, che escludono qualsiasi possibilità di ingresso regolare per cercare lavoro, così come dalle lunghissime e burocratiche procedure amministrative che possono essere intraprese se il Governo decida di emanare il decreto flussi;

6)     ricorda al Governo che dal 2008 non ha più voluto emanare il decreto flussi per lavoro  subordinato, così incentivando la massa di lavoratori stranieri impiegati in nero, nel contempo incentivando anche l’evasione fiscale e previdenziale da parte dei datori di lavoro;

7)     ricorda al Governo che questa miope politica dell’immigrazione crea solo gravissimi danni al Paese e alle persone che vi lavorano onestamente, ed impedisce che vi sia integrazione tra la popolazione straniera e quella italiana;

8)     fa presente che le situazioni di tensione si moltiplicano anche perché i tempi e i modi per il rilascio dei permessi di soggiorno sono troppo lunghi, ben oltre il termine massimo di 20 giorni prescritto dall’art. 5 del testo unico delle leggi sull’immigrazione emanato con d.lgs. n. 286, norma che il Ministero dovrebbe al più presto implementare su tutto il territorio con adeguate misure organizzative, strutturali e finanziarie, per assicurare che quel misto di insicurezza pubblica, di proteste e di insipienza si trasformi in un pericolo non soltanto per la sicurezza degli stranieri, ma anche per la sicurezza di tutta la collettività nazionale.

9)     osserva che il governo dell’immigrazione non può essere affidato a leggi inutilmente restrittive e a successive regolarizzazioni, ma occorre l’approvazione di riforme legislative che prevedano una disciplina lungimirante degli ingressi, dei soggiorno, dell’accesso al lavoro, e rispettosa delle norme costituzionali, internazionali e comunitarie, perché altrimenti situazioni come quelle odierne sono destinate a ripetersi senza dare alcuna sicurezza alla collettività.

CHIEDE

a.      che vengano conclusi tutti i procedimenti di regolarizzazione ancora aperti, con rilascio del permesso di soggiorno per lavoro o per attesa occupazione;

b.      venga estesa immediatamente a tutti gli ambiti lavorativi la possibilità per gli stranieri presenti in Italia e occupati al lavoro irregolarmente di regolarizzare la propria posizione;

c.      venga ritirata la circolare del Ministero dell’interno del 17 marzo 2010  che prescrive alle questure di negare la regolarizzazione per coloro che siano stati condannati per inottemperanza all’ordine di espulsione;

d.      venga superata la preclusione della cd. inammissibilità Schengen per le regolarizzazioni.

 

*ASGI – Associazione per gli studi giuridici sull’Immigrazione

 

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