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Articolo 21 - Editoriali
Fermi tutti. E se quella di Silvio fosse una malattia?
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di Giorgio Santelli

Fermi tutti. C'è ancora un'ultima carta da giocare per il Presidente del Consiglio. Di fronte alle notizie che trapelano dalle 385 pagine degli atti consegnati alla Camera dei Deputati dai Pm di Milano, emerge una grande verità. Silvio è malato. Malato gravemente. Ma attenzione. Se si accorgesse del suo status, potrebbe raccogliere ulteriori consensi. Perchè, al di là di tutto, gli italiani sono un po' gradassi e spacconi e potrebbero vivere il proprio presidente del Consiglio alla stregua di Michael Douglas, Tiger Woods, Eric Benet.

Si chiama Sex Addiction, in italiano ipersessualità o dipendenza sessuale. E' un disturbo psicologico e comportamentale nel quale il soggetto esperisce una necessità patologica ossessiva di avere rapporti sessuali o comunque di pensare al sesso, ed ha quindi una dipendenza dall'attività sessuale (identica a quella che si può avere per un qualsiasi tipo di droga) che, presto o tardi, in misura maggiore o minore, può essere causa di malessere.

Uomini e donne che vivono ossessionati dal sesso e dalle fantasie sessuali in Italia sono il 6%, secondo una stima dell'Organizzazione mondiale della sanità. Insomma, oltre 3 milioni e 400mila persone che vivono il sesso in modo patologico, proprio come se fosse una droga. Ogni momento della giornata è scandito da pensieri a sfondo erotico, senza stanno male, diventano aggressivi, soffrono di nausee e vertigini. La Siipac (Società Italiana di Intervento sulle Patologie Compulsive) e il Cedis (Centro di ricerca e trattamento per la dipendenza sessuale) sono due centri specializzati per il trattamento della dipendenza sessuale.

Insomma, un'eccessiva preoccupazione verso il pianeta sesso, e la presenza di persistenti pensieri che spingono la persona a intraprendere attività sessuali ripetitive e compulsive, anche contro la sua stessa volontà. Riguarda l'uomo, sessuomane, e la donna, affetta da ninfomania.

La dipendenza è stata identificata già nel 1886 dallo psichiatra Richard von Kraft Ebing, nel suo Psychopathia sexualis, e ha poi conosciuto una rivalutazione nell'arco dell'ultimo ventennio negli Stati Uniti, proprio perché la funzione sociale del sesso s'è modificata massicciamente: dai rapporti vissuti come atti procreativi si è passati a quelli relazionali, fino ad arrivare al sesso edonistico.

Però, in questa evoluzione del comportamento, i desideri del partner hanno sempre costituito un elemento fondante. «Nella testa del dipendente sessuale, invece no: non c'è posto per il mondo dell'altro», dice il sessuologo Willy Pasini, psichiatra e docente alla facoltà di medicina dell'Università Statale di Milano. «Il fuoco che divampa nel profondo di chi è preda della dipendenza sessuale brucia qualsiasi interazione col compagno. La corte? Macché: roba del tutto inutile. I bisogni dell'altro o dell'altra? Secondari. Quello che davvero conta è appagare la propria voglia di sesso

Dicevamo dei casi noti. L'attore Michael Douglas dichiarò di essere stato dipendente dal sesso. Tutto accadde dopo il film basic Instint. È guarito grazie al programma terapeutico di un centro di Tucson, Arizona. Ma non è l'unico. Il caso di Tiger Woods, il campione di golf. Le sue amanti sono tante quasi quanto quelle di Don Giovanni. Quando una ad una vennero fuori tutte la moglie gli riservò, rientrato a casa, una bella sorpresa.

"Lo ha colpito sulla faccia con una mazza numero nove. Del resto, come poteva risolvere il conflitto col marito golfista? Lo ha ferito alla guancia vicino al naso. Gli ha spaccato due denti e rotto lo zigomo destro", ha detto la fonte di X17. A questo punto Woods sarebbe scappato di casa senza scarpe con Elin alle costole che lo avrebbe attaccato una volta salito in macchina. I medici avrebbero quindi consigliato a Woods di farsi fare la plastica in Arizona fuori dai riflettori dei media.

Altri hanno fatto ricorso alle cure di centri come questi per liberarsi dalla sex addition, l'ultimo caso l'attore di Californication David Duchovney nel tentativo di riabilitare la sua reputazione e il matrimonio con l'attrice Tea Leoni. E così, sempre ai Meadows (Prati), l'ex marito di Halle Berry, Eric Benet, incapace anche lui di restare fedele.

Insomma. Mettiamo pure il caso che il premier fosse davvero preda della ipersessualità, la domanda comunque resta. Può davvero rimanere a palazzo Chigi?

** molte fonti prese da internet

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