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Articolo 21 - Editoriali
Le donne all’epoca di Silvio
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di Carla Concas - Marta Proserpio

Mentre alcune donne fuggono le umiliazioni e pagano il loro tentativo di riscatto con la vita, altre le accettano come fosse un omaggio alla femminilità. Due concetti contrapposti sull’essere donne oggi. Due mondi agli antipodi che risultano crudelmente contrapposti


Non era questo
di Carla Concas
www.popoloviola.org

Dai, forza, è arrivato il momento, quanto lo abbiamo aspettato, quanti sacrifici fatti per racimolare i soldi necessari per il viaggio, si parte.
Andiamo via  da questa terra, non sentiremo più gli spari, non dovremo più tremare ogni volta che vediamo avvicinarsi un uomo perchè temiamo ci accada di vivere lo scempio che altre donne qui hanno vissuto...lo strupro, la prepotenza vigliacca ed orrenda dell'uomo.
Raccogliamo le nostre cose, poche in verità, la barca sarà molto affollata, non c'è spazio per le valigie, non c'è spazio neanche per distendersi, non importa, l'importante è andare.
Il sole è già tramontato da diverse ore, nel buio sentiamo dei rumori forti , spari ?, presto, saliamo sulla barca, il mare pare calmo, il cuore invece batte forte, per la paura  e per la speranza, la speranza di una vita migliore per noi, per i nostri figli, una vita senza guerra, una vita libera.
Questi forse erano i pensieri delle donne su quel barcone che dalla Libia navigava verso Pantelleria, queste erano le loro speranze.
Ora sono sdraiate sulla roccia, avvolte da una coperta.
Non era questo che  sognavano.

 

Indignarsi non basta più
di Marta Proserpio
DonneViola
www.popoloviola.org

Leggendo l' articolo di Repubblica con le rilevazioni di Ambra e di Chiara il primo istinto oltre al vomito é stato quello di azzerare tutto e pensare che questo marciume fosse frutto della fantasia di un giornalista comunista.
Infatti mai come in questo periodo quando vengo a conoscenza di questi deliri berlusconiani mi viene voglia di fare un tuffo nel passato e tornare ai tempi di Adamo ed Eva dove l'atto più sconveniente era rappresentato dal cogliere una mela dall' albero proibito.
Invece nel 2011 dopo tante battaglie per affermare i nostri diritti ci troviamo con un Presidente megalomane che combatte contro il decadimento del suo arnese circondandosi di prostitute di medio borgo e sfogando i suoi istinti più repressi.
Siamo passate dal baciamano dei gentiluomini al baciatette a pagamento di due vecchi bavosi.
Mi piacerebbe sapere quanti uomini di fronte a queste rilevazioni hanno avvertito il nostro stesso senso di nausea.
E a questi uomini che speriamo non siano una minoranza chiediamo se non è il caso oggi più che mai di far sentire la loro voce.
Una voce che sovrasti le pervesioni  a pagamento di un folle e della sua corte e che si erga a difesa delle Donne vere di cui è pieno il mondo e di cui sicuramente questi uomini sono circondati.
E proprio a questi Uomini diciamo:
Fatelo per noi ma soprattutto fatelo per voi.. perché come noi Donne non vogliamo più essere equiparate alle donne del Bunga Bunga da cui ci discostiamo su tutti i fronti voi Uomini dovreste prendere le distanze da questi omuncoli che ci trattano come oggetti e da tutti coloro che avrebbero voluto essere al loro posto.
Se vogliamo veramente ottenere un cambio di direzione nella nostra società dobbiamo scendere in fretta dal treno di Arcore e iniziare a camminare tutti insieme sulla strada che ci riporti alla dignità dei rapporti umani.
E questo proposito cito una frase di Ingrao tratta da Indignarsi non basta
"Ho imparato in questo secolo l'indicibile dell'umano,di ognuno di noi e della relazione con l'altro che non possiamo mai afferrare fino in fondo. La mia paura è che mi venga tolto non il pane e nemmeno la Costituzione,ma questa idea dell'umano.Vi prego,non permettete che la domanda dell'essere umano venga cancellata".

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