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Articolo 21 - Editoriali
Milano. Il galantuomo che ha fatto un 48
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di Claudio Rossoni e Ottavia Piccolo

“La stiamo perdendo, la stiamo perdendo!” Pareva proprio che non ci fosse più nulla da fare per questa Milano violentata, vilipesa da anni di amministrazione berlusconiana; e dopo la campagna elettorale ultramilionaria dell’ineffabile Letizia, la Moratti sbagliata, quella col doppio cognome, che la Milano da bere se l’è bevuta e quella da spolpare l’ha spolpata usando le posate d’argento… è arrivato un primario (uno che ha vinto inatteso le primarie) col defibrillatore e via con una bella scossa: la Milano quasi inerte si è mossa, il suo cuore ha ripreso a pompare…
Era da vedere come batteva allegro il cuore di Milano ieri sera in Corso Buenos Aires, dentro al teatro Elfo Puccini, quartier generale dei sostenitori del candidato sindaco Giuliano Pisapia, e fuori dal teatro Elfo Puccini, sotto la galleria (piena così!) e in mezzo alla strada e poi fino al marciapiedi di fronte. Dal tardo pomeriggio era stato un inarrestabile crescendo di dati: l’ipotesi di arrivare al ballottaggio con una percentuale decente veniva superata da risultati di voto prima consolanti, poi euforizzanti, poi stupefacenti. Il 48% per Pisapia, sette punti in meno per la Moratti stanno a significare che, nonostante l’istupidimento indotto dalla propaganda, c’è una bella fetta di milanesi consapevoli che la città è stata amministrata male e abusata dalle ossessioni del Cavaliere.
Ora c’è da aspettarsi due settimane di calvario, di gioioso calvario perché Pisapia, il galantuomo Giuliano Pisapia, si aggiudichi il ballottaggio e continui a farci sperare in un’Italia migliore, meglio amministrata ma anche meno gaglioffa. Attenzione ai colpi bassi: non accettare caramelle dagli avversari e nemmeno vacanze pagate a New York, al Sofitel di Time Square.

P.s.: vorremmo dedicare un minuto della nostra gioia a quel distinto e moderato signore che, all’interno del seggio di Via della Spiga (supermiliardario quadrilatero della moda e delle grandi famiglie milanesi), ha affrontato Milly Moratti, sostenitrice di Pisapia, e le ha gridato “comunista di merda”. Pensi alla sua, di Moratti, con mestizia.
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