di Giorgio Santelli
Tutti in attesa del colpo di coda del leader. I visi contratti dei dirigenti del Pdl all’uscita da Palazzo Grazioli parlano chiaro. Nessuno dice quel che pensa il leader ma certo è che la reazione la si aspetta ad ore. Una campagna elettorale diversa? Letizia Moratti parla di una campagna elettorale che deve modificare i toni. Sono quelle le prime dichiarazioni che sembrerebbero segnare una inversione di tendenza.
Ma poi le mura del Palazzo lasciano trapelare un Berlusconi che punta tutto sullo spiegare che Pisapia non è un pericoloso sovversivo ma che però è appoggiato dalla sinistra estrema, dai centri sociali e dagli eversivi. Insomma. Una smentita pressoché immediata. Anche se poi, aggiunge il leader, “ci metterò la faccia solo se serve”. E sono in molti, specialmente in casa del Carroccio, a consigliare che la faccia è bene che non ce la metta. Miti consigli quelli dei leghisti, che forse hanno fatto due conti. Berlusconi va a Cagliari e dopo anni di dominio della destra si va al ballottaggio. Va a Novara, e succede la stessa cosa; ad Olbia, idem con patate.
A Milano fa la spola tra Palasharp e Tribunale seminando veleni e succede che l’outsider Pisapia è in testa e surclassa la Moratti. Anche ad Arcore si va al ballottaggio con il centro sinistra in testa. Segnali di non poco conto. Se poi si pensa che la Lega flette in due città come Gallarate dove Bianchi Clerici non va nemmeno al ballottaggio e Domodossola, dove il bossiano Galvani è costretto al ballottaggio, si comprende bene la loro preoccupazione. Del resto il pensiero della base del carroccio che esce dalle onde di radiopadania segnala il fatto che Berlusconi non sembra più il cavallo vincente cui affidarsi e che la gente padana è diversa dagli elettori di Berlusconi.
Diminuiscono anche le presenze in video di Sallusti e Santanchè, i veri artefici della campagna elettorale della Moratti. Non è un caso. La terribile coppia ha fallito su tutta la linea.
Ed allora tutti si chiedono che cosa succederà adesso. Perché mentre la lega chiede a Berlusconi di stare attento, lui resta convinto che se non avesse fatto quel che ha fatto, a Milano sarebbe andata addirittura peggio. Questa volta a crederlo restano però davvero in pochi.
Intanto Casini spiega che la decisione di appoggiare l’uno o l’altro candidato spetta a chi, per il terzo polo, ci ha messo la faccia. Tanto a Napoli quanto a Milano. In campagna elettorale i terzopolisti hanno diffidato da chi ha realizzato una campagna elettorale troppo estremista e radicale. Magari pensando, a priori, che l’estremismo e il radicalismo sarebbe appartenuto più a De Magistris e a Pisapia piuttosto che a Lettieri o alla Moratti. Ed è per questo difficile convincere la loro base elettorale a "stare a guardare" quando è evidente che radicalismo ed estremismo fino ad oggi ha albergato a destra.
E possibile che non conti il fatto che Verdini ha attaccato il terzopolo affermando che elettoralmente non esiste. Non è certo il modo migliore per attrarre le simpatie di chi, per raddrizzare la situazione di Milano e Napoli, serve come il pane.
E guardando ai grillini. Possibile che la scelta di non schierarsi con centrosinistra o centrodestra presa direttamente da Grillo, non porti comunque la base elettorale di Milano e Napoli a fare sceltediverse da quelle dell'astensionismo? Non ci credo. Ed è per questo che una vittoria del centrsinistra ai ballottaggi è qualcosa di più di una semplice ipotesi.
Ed allora, di fronte a questa situazione, quali potranno essere i futuri colpi di scena? A cena con alcuni amici ci siamo detti. Proviamo a fare un giochino. Che cosa architetterà mai Silvio Berlusconi in questi 15 giorni di campagna elettorale per il secondo turno?
1) Utilizzo spasmodico delle reti, pubbliche e private. Ha fatto due conti. Anche se l’Authority comminerà multe al gruppo Mediaset di centinaia di migliaia di euro, meglio quelli per viziare l’informazione che spendere altri 20 milioni di euro per la campagna elettorale fatta sino ad oggi da Letizia Moratti. A conti fatti ci guadagna;
2) Obbligo di ricompattamento del disastro di Gallarate. La lega non è al ballottaggio ma farà in modo di ricompattare l’alleanza per favorire la Lega. E magari ci sarà un vicesindaco leghista;
3) Dossieraggi a go-go. Del resto qualche parlamentare del Pdl in trasmissioni televisive successive al faccia a faccia Pisapia Moratti, aveva detto che questi dossier circolano, anche se poi non vengono utilizzati. Della serie: “siamo moderati”;
Aggiungete voi le altre…
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