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di Jean Leonard Touadì
Sull’immigrazione Maroni sta mettendo in atto una vera e propria strategia della censura che cancella gli spazi di democrazia per l’informazione in Italia. Dal 1 aprile una circolare firmata dal Ministro dell'Interno Maroni (prot. n.. 1305 del 01/04/2011) non permette l'accesso dei giornalisti nei centri di identificazione ed espulsione (CIE) e nei centri di accoglienza per richiedenti asilo politico (CARA). Ormai la destra si sente talmente tanto la padrona assoluta della democrazia che si permette di liquidare con una circolare di poche righe la liberta' di informazione, istituendo di fatto un regime censorio senza nemmeno passare dal Parlamento. Questa riduzione dei diritti d'informazione non trova, tra l'altro, alcuna giustificazione sostanziale per un governo che si muove ormai fuori dalla legalita' europea per non aver recepito la direttiva rimpatri del 2008. Se a questo aggiungiamo i reiterati episodi che hanno visto impedire a diversi parlamentari la visita ai CIE, in palese violazione della Costituzione, ci troviamo di fronte ad un’inquietante e deliberata ‘strategia della censura’ volta ad impedire ai cittadini italiani di venire a conoscenza della portata, della gravita' e della drammatica situazione dei migranti ormai da considerarsi dei veri e propri "detenuti" dentro le piccole “Guantanamo d’Italia” disseminate da Maroni su tutta la penisola. Questo modo di agire impedisce l’emergere delle gravissime violazioni dei diritti umani che vengono perpetrate in questi centri, con il risultato di non dover rispondere in alcuna misura all'opinione pubblica che rimane totalmente all'oscuro del trattamento riservato ai migranti. Per queste ragioni aderisco e sostengo convintamente l'appello pubblicato oggi e la mobilitazione che ne seguira'.
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