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Afghanistan e Verdini in primo piano. E Silvio pensa al ritiro del Ddl intercettazioni
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di REPORTER SENZA RETE

Afghanistan e Verdini in primo piano. E Silvio pensa al ritiro del Ddl intercettazioni

ASCOLTA L'OSSERVATORIO DEI TG DEL 28 LUGLIO 2010
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I TITOLI DEI TG DEL 28 LUGLIO 2010 - A sconvolgere le scalette dei titoli dei telegiornali della sera è la notizia lanciata dalle agenzie alle 18.30, relativa alla morte, in Afghanistan, di due soldati del contingente italiano. Tale fatto è apertura solo dei servizi, questo per ragioni di tempo, in Studio Aperto, apertura nei titoli per tutti gli altri Tg. Il notiziario de La7 invece decide di iniziare con la politica, in rilievo le dichiarazioni di Berlusconi sul governo, che andrà avanti, dice, anche senza i voti dei finiani; a seguire la condanna all’ex sottosegretario Brancher per il caso Antonveneta e la conferenza stampa di oggi del coordinatore del Pdl Verdini.

La politica è la seconda notizia per tutti gli altri Tg, che oltre alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio riportano anche alcuni passaggi della conferenza stampa del coordinatore del Pdl Verdini. A proposito, nei servizi del Tg La7 e Tg1 vengono mostrate le immagini della sfuriata di Giuliano Ferrara, in sala anche lui per assistere alla conferenza stampa,  contro un collega dell’Unità. Il direttore del Foglio non ha gradito la domanda posta a Verdini ed accusa il giornalista di voler fare politica.  La sentenza su Brancher, invece,  la ritroviamo solo nella scaletta dei titoli del Tg3.   Tg1, Tg5 e Tg2 ne parlano con dei servizi all’ interno.

Da rilevare ancora, sempre per la pagina politica, che tutti i servizi sono stati completi ed equilibrati, anche per il Tg4, preludio forse alle novità che potrebbero arrivare dall’intero quadro nelle prossime ore.
Durante la messa in onda dei principali telegiornali della sera, cioè quelli delle 20, arrivano anche altre dichiarazioni del premier che dice di essere tentato dal ritirare il decreto sulle intercettazioni. Proprio domani alle 16, in merito a questo argomento, la Federazione Nazionale della Stampa, insieme al popolo della rete  ha organizzato un sit in di protesta davanti a Montecitorio per chiedere il ritiro del provvedimento. Sotto accusa per il sindacato dei giornalisti, è la norma che mette il bavaglio ai siti ed ai blog. Di questo parleremo nello spazio commento con Federico Orlando presidente dell’associazione Articolo 21.

Ed in conclusione segnaliamo che in titoli e servizi tutti riportano il varo del nuovo codice della strada, la messa al bando nella regione  Catalana in Spagna della Corrida, ed il primo ciak a Parigi del nuovo film di Woody Allen, con protagonista la premier dame de France, Carla Bruni. Ad assisterla sul set nientemeno che il presidente – marito Sarkozy. Ci vien da chiedere ai francesi:”E’  meglio avere un presidente aspirante assistente cinematografico o un presidente operaio?”.


Il Commento di Federico Orlando. Presidente Articolo 21 Liberi di
(Intervista di Alberto Baldazzi)

Federico Orlando: saldi di fine stagione politica; ma quest’anno non si tratta di saldi perché  vi sono tantissime questioni aperte all’interno della maggioranza, la finanziaria, il voto di fiducia, ma anche un momento di snodo nella polemica sul ddl Alfano sulle intercettazioni. Pochi giorni fa Roberto Natale, ai microfoni dell’Osservatorio TG, ha detto che questa, per l’informazione, è stata una vittoria, ma … con dei ma.Torniamo sull’argomento: cosa ne pensi?
“ La penso anch’io come Roberto Natale: abbiamo vinto a metà … una buona metà, ma ci sono dei ma che sono parecchio condizionanti. Il primo ma è intanto l’aspetto web, che resta praticamente sotto il fuoco delle artiglierie repressive, ma il secondo ma è più grave dal punto di vista etico, politico, professionale, ecc… : è quello dei riassuntivi, cioè, una volta garantitaci che la cosiddetta udienza filtro sarà fatta entro un determinato numero di giorni, e non dopo mesi e mesi e mesi ( che sarebbe stato una forma indiretta di bavaglio), ecco,  una volta scartati, messi da parte le intercettazioni non pubblicabili per rispetto della privacy di cittadini che non c’entrano con l’inchiesta, dovremmo pubblicare delle altre cose un “ riassuntino” … Ora, francamente, il riassuntino ripropone il problema d’un censore che dice quello che devi dire e come lo devi. Ripropone il problema della minorità dei giornalisti, i quali non sono in grado di dare loro la notizia, ed in definitiva ripropone l’inferiorità, la minorità del cittadino italiano lettore, il quale può leggere certe cose soltanto se filtrata dalla censura di Stato.”

Per fare un esempio recente i verbali semi-integrali dell’interrogatorio di Verdini, pubblicati nel Corriere della Sera, ce li dovremmo dimenticare. Domani c’è ancora una giornata di mobilitazione, il presidio davanti a Montecitorio della FNSI e di tante associazioni tra cui Articolo 21. I margini di miglioramento sono legati a soltanto a stravolgimenti della politica tout-court …
“I margini di miglioramento sono legati soltanto ai contrasti  politici interni al Palazzo ed ai rapporti di forza, perché purtroppo l’azione della società civile, che è stata utile in certi momenti  -  insomma, la mobilitazione c’è stata - , non può di più. Un fatto importante è che si è parlato tanto di queste cose. Però io resto sempre di una mia vecchia opinione: non basta andare a manifestare con un presidio più o meno numeroso davanti a Montecitorio o a Palazzo Madama, bisogna andare a viale Mazzini ed a Saxa Rubra, dove in definitiva occorre che i signori che amministrano l’informazione pubblica o la impastano,  si rendano conto che esiste una protesta di piazza che li riguarda da vicino, che non coinvolge semplicemente i politici o  i politicanti, ma riguardano anche quella parte non piccola del mondo giornalistico che si presta al giogo degli imbavaglia tori.”


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