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Articolo 21 - ESTERI
Siria: ancora repressione. Lettera aperta al console sirino
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di redazione

Siria: ancora repressione. Lettera aperta al console sirino In Siria oggi è un nuovo “venerdì della collera” proteste in piazza e manifestazioni convocate nelle diverse città, mentre di contro il Governo invita esplicitamente il divieto di assembramento previa autorizzazione. Secondo notizie delle ultime ore i morti sarebbero 11 solo nella giornata di oggi, 4 soldati e sette civili rimasti coinvolti negli scontri presso al città di Daraa, a riferirlo fonti militari e attivisti per i diritti umani. Stando a quanto riferiscono gli attivisti i 4 militari sarebbero morti per aver cercato di proteggere i civili. La tensione, nel paese sembra dunque crescere di ora in ora, mentre in migliaia starebbero scappando a piedi per raggiungere il confine con il Libano. Alla luce di questi gravi accadimenti dall'UE traspare l'intenzione di applicare misure restrittive nei confronti del regime di Damasco. Diplomazie al alavoro dunque, ma senza che al momento si muova realmente qualcosa.
A lanciare invece un'iniziativa di carattere civile, immediatamente ripresa dal blog Il mondo di Annibale è la Lega dei socialisti della Lombardia che ha avviato una raccolta firme per inviare una lettera aperta al Console sirino che di seguito pubblichiamo:

Spett.Consolato della Repubblica Araba di Siria
Corso Sempione, 23
20145 Milano
Egregio Signor Console,

vogliamo esprimerLe con la presente la nostra più decisa protesta contro la dura repressione in atto nel Suo paese contro cittadini e cittadine che chiedono libertà, democrazia e condizioni di vita migliori.
Facciamo appello al Suo Presidente, signor Bashar al-Asad, affinchè cessino immediatamente le violenze contro coloro che in questi giorni chiedono una Siria libera e democratica.
Signor Console, gli avvenimenti degli ultimi mesi in Tunisia, Egitto e Libia, dimostrano che quando un popolo si mette in marcia non saranno i proiettili a fermarlo, ne lo saranno le false promesse di liberta’.
Una transizione, storicamente inevitabile, costruita sul sangue non solo disonora il Suo paese di fronte al mondo, ma rischia di scatenare un post-transizione ancora piu’ violento.
Il mondo ha bisogno di una Siria democratica, libera e laica, che dia al suo popolo speranze di pace e di giustizia sociale.
Fermate la violenza ora, prima che sia troppo tardi.
Con il rispetto dovuto alla Sua carica
porgiamo distinti saluti

Lega dei Socialisti Lombardia
Movimento RadicalSocialista Lombardia
Federazione Lombardia Partito Socialista Italiano
Coordinamento Nazionale Sinistra Socialista

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