Articolo 21 - INTERNI
E ora schediamo anche i nudisti
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di Ugo Dinello

E qui casca l'asino. Perché con la scusa della "sicurezza" in Veneto si stanno facendo passare tante cosucce che con la vera sicurezza hanno poco a che fare, sconfinando più negli affari.
Così il fermo e l'arresto da parte della polizia di stato di alcuni "vigilantes" incaricati dal Comune di Jesolo di "dare sicurezza" al bagnasciuga, e che invece erano i collettori dello spaccio di cocaina nei locali per vip.
Così il processo in corso a una speciale squadra di vigili urbani incaricata dal Comune di Jesolo di fare la guerra ai vu' comprà, e che la guerra l'hanno fatta al punto che la Procura della Repubblica ha chiesto la loro condanna per sequestro di persona, violenza e falso.
Così in piazza Mazzini, sempre a Jesolo, i locali della zona hanno deciso di dare vita a un loro corpo di vigilantes privato che interverrà nella pubblica piazza per "evitare intemperanze".
Una follia dietro l'altra, una degenerazione dell'amministrazione della sicurezza pubblica che sta portando a risultati mostruosi, anestetizzando sempre più le persone, spingendo sempre più in là il paletto dell'inammissibile.
Nel disfacimento e nella spartizione del potere che sta avvenendo a Nordest, i professionisti nella creazione di falsi nemici, i professionisti della paura, non sanno nemmeno più contro chi prendersela, passando febbrilmente da un estremo al'altro: dopo i burqua (mai visti) ora tocca ai nudisti.
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