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Una marcia per unire l'Italia a partire dal "Sud"
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di Iolanda Stella Corradino

Una marcia per unire l'Italia a partire dal "Sud" Una marcia per unire l’Italia e rivedere la crisi a partire dai  ‘sud’ del mondo. Il progetto è ambizioso e a porlo in essere saranno ragazzi e ragazze di un comune a nord di Napoli, Mugnano. I giovani di Nos Revolution –questo il nome della loro associazione- si occupano delle attività più disparate: manufatti in ceramica, organizzazione di eventi, ristrutturazioni artistiche con materiale di risulta e di pesca sportiva. E della pesca hanno deciso di fare il loro solo sostentamento in un viaggio a piedi che da Genova li porterà a Napoli passando per Amalfi. In buona sostanza un tour delle antiche repubbliche marinare, nei fatti la voglia di spiegare a chi incontreranno che bisogna «seppellire l’ascia di guerra tra nord e sud» e che per unire davvero il bel paese occorre «spirito di sacrificio e forza di volontà». Partendo dal sud è a sud che vogliono ritornare per continuare a credere che una rinascita delle loro terre sia possibile. «Siamo convinti-scrivono nel loro documento- che il Mediterraneo come da sempre avviene, è il punto strategico dell'evoluzione economica , filosofica, e antropologica mondiale,baricentro e punto di contatto fra le due società che il mediterraneo divide: quella Occidentale e quella del Sud del mondo. Considerando il momento storico delle primavere del sud, l'Italia , l' Europa e il mondo Occidentale, noi stessi, non possiamo non cogliere le opportunità di un nuovo confronto fra le due società. Solo così possiamo mostrare il nostro meglio». I membri di Nos Revolution propongono quindi, tra un passo e l’altro, di prendere in considerazione la possibilità di un nuovo piano economico, «per tutte le coste che affacciano sul mediterraneo, investendo sull'ambiente, sulla cultura, sull' arte, sulla sicurezza, sul turismo e di conseguenza sul lavoro». Partiranno il 18 settembre da Napoli, raggiungeranno Genova il giorno dopo con i mezzi pubblici e da lì torneranno a piedi verso casa, verso Napoli. Vivranno di ciò che pescheranno e sperano di avere la possibilità di spiegare a chi incontreranno i motivi del loro viaggio.  E come il wanderer di romantica memoria loro punteranno alla meta visibile, il mezzogiorno d’Italia, e ad una meta ideale: la rinascita di tutti i sud del mondo e la possibilità di veder diminuire la forbice che , oggi «troppo nettamente divide il nord dal sud». Spiegano quindi che non vogliono certo « condannare la ricchezza, ma la stupidità che spesso la guida obnubilando le menti dei tanti che potrebbero fare molto per il nostro paese». Ed al loro ritorno daranno vita ad un tavolo di dibattito internazionale sull’ opportunità Mediterranea, certi di potervi portare anche le esperienze di questa marcia «per i diritti del sud e dell’Italia unita».
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