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di Roberto Zaccaria
L’Avvocatura dello Stato, nella memoria presentata alla Corte costituzionale in vista dell’udienza in cui si discuterà della legittimità costituzionale del Lodo Alfano, ha sostenuto che nel caso in cui tale legge dovesse essere dichiarata incostituzionale “ci sarebbero danni a funzioni elettive, che non potrebbero essere esercitate con l’impegno dovuto, quando non si arrivi addirittura alle dimissioni, in ogni caso con danni in parte irreparabili”.
Tali affermazioni appaiono davvero sorprendenti. E’ ovvio che la Corte, per la sua autorevolezza ed indipendenza, non si farà intimidire. Ci si deve però domandare se il fatto che questa sorta di “minaccia” sia stata prospettata in una memoria difensiva sia coerente con i compiti istituzionali di un organo come l’Avvocatura dello Stato: le Corte costituzionale, è bene ricordarlo, giudica della costituzionalità delle leggi, mai della loro opportunità.
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