Craxi, dopo Milano arriva la proposta ternana

Mentre è ancora viva la protesta registrata a Milano per dire no all'intitolazione di una via all'ex leader del PSI Bettino Craxi, in un'altra città, distante da Milano, ma neanche tanto, la stessa proposta viene lanciata con un atto di indirizzo, dal presidente locale della fondazione Craxi e sottoscritta da eponenti politici che vanno dal Pdl a Sinistra e Libertà. Accade a Terni, polo industriale dell'Umbria, città operaia, rossa quasi per “consuetudine”. A darne notizia e senza neanche troppo clamore sono i quotidiani locali di questa mattina, che sciorinano l'elenco dei  singoli firmatari ( consiglieri eletti con Pdl, Pd, Udc, Sinistra e Libertà) tutti, sembra, ex esponenti del vecchio Psi, quando ancora Bettino era il loro leader. Una convergenza niente male per rappresentanti di schieramenti così diversi.
Certo, Terni non è Milano, ma le motivazioni addotte dal proponente poco si discostano da quelle avanzate dal sindaco Moratti: Bettino Craxi fu uno statista, con grandi meriti a livello nazionale e internazionale, ma quello che più conta fu il “capro espiatorio” nel vortice di Tangentopoli. Un ritornello che nel decennale della morte del politico continua ad essere ripetuto negli ambiti più diversi e che comincia a prendersi uno spazio anche nella memoria di chi quei fatti non li conosce o non li ricorda bene. C'è solo da aspettare e vedere se la città di Terni reagirà come ha fatto Milano oppure accetterà la decisione ( ancora non ufficiale) senza scomporsi troppo.

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