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di Iolanda Stella Corradino
GIUGLIANO - Dal Sud al Nord dello stivale. Tutti invitati per una specifica causa. Ovviamente online, sul social network che ormai la fa da padrone persino per le campagne elettorali. Dalle pagine di Facebook si apprende, infatti, che il circolo di Rifondazione di Giugliano non avrà più una sede. O meglio, appenderanno le chiavi alla toppa venerdì 19 febbraio. Si tratta di uno dei circoli più importanti d’Italia, per numero di iscritti. Chiuderà perché, si legge tra le righe della descrizione del gruppo, non ha più ragion d’essere. «Dopo la candidatura di Corrado Gabriele nelle liste del Pd e vista la prossima dichiarazione di indipendenza dei nostri consiglieri comunali, lo storico circolo Prc Innocente Poziello rischia seriamente di scomparire» . Non avranno più sede, e chiedono il sostegno degli “iscritti”, al partito ed al gruppo. I fatti di contorno sono noti ai più. L’assessore uscente alla Regione Campania, Corrado Gabriele, ha scelto di appoggiare il candidato a governatore del Pd , Vincenzo De Luca. Non così la Federazione di Sinistra che, venuto meno l’appoggio di Sel ed Idv, ha scelto comunque di presentare un proprio nome. Pulito, dichiara il segretario nazionale Paolo Ferrero, facendo riferimento alle accuse che pendono sul sindaco di Salerno. «Venerdì lasceremo la nostra sede in vico Croce 6 a Giugliano. Chiediamo a tutti quelli che credono che non si possa morire di PD di darci una mano per l'individuazione di una nuova sede e per il sostegno ad una campagna elettorale difficile, quasi improba» si legge ancora sulla pagina face book. Ed il segretario cittadino, Giuseppe Mariniello, così commenta: «In un momento politico così complesso e difficile abbiamo cercato di dare sfogo alla nostra passione mettendoci in discussione sul noto social network». Ed alla domanda sul futuro politico cittadino così replica: «la politica si articola nel breve e nel lungo periodo. Certo - continua Mariniello - da oggi al 28 marzo ci sarà una fase in cui dovremo sopportare la perdita di militanti e di consensi, ma col tempo pensiamo fermamente che il partito democratico non possa essere la risposta a chi immagina un modo di fare politica diverso». Saranno “nomadi politici” e chissà che non chiederanno asilo, per continuare a far politica, proprio alle pagine internet del social network. Intanto il partito democratico continua la sua strada e la sua campagna elettorale, così come pure il pidiellino Stefano Caldoro, in attesa di conoscere il terzo nome con cui Rifondazione intenderebbe sparigliare le carte politiche di giochi che sembrano già fatti.
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