Clicca qui per il nuovo sito di Articolo 21 »
Ricerca con Google
Web articolo21.info
 
 
Articolo 21 - Editoriali
In ricordo di Pier Palo Pasolini
Condividi su Facebook Condividi su OKNOtizie Condividi su Del.icio.us.

di Moira D'Agostino

Il 2 novembre 1975 Pier Paolo Pasolini veniva trovato morto sul litorale di Ostia.

Sono passati 35 anni da un delitto ancora emblematico come tutte le opere, e come la vita, dell’illuminato artista.

Ricorre l’anniversario della sua morte in un’Italia che discute dell’ultima frase del Premier, il quale a proposito dell’ultimo scandalo che lo lega a minorenni ed escort  ha proclamato:
“qualche volta mi capita di guardare in faccia una bella ragazza, ma è meglio essere appassionato di belle ragazze che gay».

Pier Paolo Pasolini era gay. Lo era quando in Italia era piu’ difficile di oggi, esprimere la propria diversità e ciò ha causato nell’artista enormi sofferenze che ha espresso e ci ha tramandato in molteplici suoi scritti.

Pasolini era gay in un tempo di rivoluzione e lotta contro il “sistema” preconfezionato, era gay in un’Italia, che a torto o a ragione, urlava il proprio disappunto e rivendicava i propri diritti.

Pasolini era gay in un’Italia piu’ giovane  di almeno 50 anni, un Paese che ancora non era fulcro di una Unione Europea avanzata nel diritto e nei diritti dell’uomo.

Era gay in uno stivale meno bagnato del nostro dalle acque tiepide e rassicuranti di una costituzione che ha piu’ di un lustro ormai e che godeva di piu’ rispetto allora.

L’art 3 della costituzione era giovane quando Pasolini era gay.

Art 3 della carta costituzionale: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Nel 2010 l’Italia è un Paese diverso da quello in cui viveva l’artista, ma uguale al Paese che aveva profetizzato: “Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia.”

Ed ancora :
“Strano a dirsi: è vero che i potenti sono stati lasciati indietro dalla realtà con addosso, come una ridicola maschera, il loro potere clerico-fascista, ma anche gli uomini dell'opposizione sono stati lasciati indietro dalla realtà con addosso, come una ridicola maschera, il loro progressismo e la loro tolleranza.»

Ed ancora:
 «Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù.»

Pier Paolo Pasolini era l’artista di sinistra, quella radicale, quella popolare , quella dei RAGAZZI DI VITA. Quella che oggi forse è rappresentata solo da un uomo nuovo, gay, Nichi Vendola.

Una video lettera di Nichi Vendola ha voluto rispondere alle esternazioni del premier, su citate, e rivolgendosi direttamente a Silvio Berlusconi , il leader di sinistra e libertà ha detto: “le tue barzellette razziste sono piccole enciclopedie dell’imbecillità…..”

Se ci fossi stato tu Pier Paolo forse avresti detto:

“Bandiera Rossa, ridiventa straccio, e il più povero ti sventoli.”

Letto 1831 volte
Dalla rete di Articolo 21