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Articolo 21 - Editoriali
Egitto, stampa sotto attacco: aggressioni e arresti
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di Bruna Iacopino

La drammatica corrispondenza di Riccardo Chartroux dal Cairo trova conferma nei comunicati e nei resoconti pubblicati tra ieri e oggi da parte di organizzazioni internazionali che si occupano di libertà di stampa nel mondo, quali Reporters sans frontieres e Cpj. Da quanto si legge sul sito di RsF è difficile allo stato attuale dare conto di tutti i giornalisti che sono stati aggrediti dai “sostenitori di Mubarak”, ma stando a un computo approssimativo ad essere stati presi di mira sono inviati di: BBC , Al-Jazeera , Cnn , Al-Arabiya e ABC News. "Quando vedono una macchina fotografica, si gettano su di essa," ha raccontato un giornalista preso a sassate durante le proteste. Il tentativo palese è quello di impedire al mondo di vedere le violenze che i sostenitori del regime stanno compiendo sui manifestanti.
Più completa e circostanziata la serie di soprusi riportati dal sito del Cpj che fornisce un elenco dettagliato di aggressioni compiute a danno di singoli giornalisti o di piccole redazioni indipendenti.
Questo l’elenco stilato ieri:
Un gruppo di uomini descritti come "poliziotti in borghese", avrebbe  attaccato la sede del quotidiano indipendente Al-Shorouk al Cairo. Durante l’irruzione sarebbero rimasti feriti il reporter Mohamed Khayal e il fotografo Magdi Ibrahim. In seguito alla notizia dell’aggressione anche la redazione del quotidiano indipendente Al-Masry al-Youm avrebbe deciso di evacuare spontaneamente la propria sede.
 Uomini in borghese avrebbero circondato l'ufficio di Sawsan Abu Hussein, vice direttore della rivista egiziana Ottobre in seguito alla telefonata fatta ad un programma televisivo per riferire delle violenze sui manifestanti.
Sarebbero inoltre stati arrestati 4 giornalisti israeliani per aver violato il coprifuoco al Cairo e per essere entrati nel paese con visti turistici.
Il giornalista belga Maurice Sarfatti, secondo un comunicato diramato da Le Soir, sarebbe stato picchiato e arrestato mentre si trovava nel quartiere Shubra nel centro di Cairo. Portato in una caserma sarebbe stato accusato di essere una spia, sostenitore di El Baradei.
Allo stesso modo sarebbero stati attaccati Anderson Cooper della CNN e la sua troupe e due giornalisti dell’Ap.
Stesso trattamento per il giornalista danese Steffen Jensen, sembra, attualmente detenuto e per il corrispondente della BBC Rupert Wingfield-Hayes, arrestato e interrogato per tre ore. Jon Bjorgvinsson, corrispondente di RUV, emittente islandese sarebbe stato aggredito insieme alla sua troupe, distrutta la strumentazione tecnica.
Continua ad essere bloccata Al Jazeera.
E, proprio dai giornalisti di Al Jazeera arriva, in queste ore un ulteriore allarme: la polizia avrebbe ordinato ai media di lasciare gli alberghi attorno a piazza Tahrir. Mentre Al Arabiya ribatte che sostenitori di Mubarak avrebbero in queste ore assaltato uno degli alberghi occupati dai giornalisti stranieri per dare la caccia ai reporter.
Forte dunque l’appello di CpJ e RsF alla comunità internazionale affinchè la libertà di informazione venga tutelata, appello che l’Usigrai rivolge oggi anche al nostro Ministro degli esteri: “Dall'Egitto- afferma Carlo Verna- arriva un appello che giriamo con urgenza al ministro degli Esteri, Frattini. Bisogna fare subito il massimo per garantire quanto piu' possibile la sicurezza a cittadini italiani che stanno svolgendo con serieta' un compito sempre piu' difficile per informare su cio' che sta drammaticamente accadendo''
Dello stesso tenore, infine la nota diffusa dalla FNSI: " La Fnsi, disponibile a cooperare - anche d'intesa con la nostra Federazione internazionale, Ifj - per la sicurezza dei giornalisti, chiede che in queste ore venga ulteriormente rafforzata ogni iniziativa, anche diplomatica, per garantire a colleghe e colleghi l'incolumita' e le minime condizioni operative essenziali, assicurando (anche d'intesa con le autorita' egiziane) l'adeguata tutela e vigilanza contro i possibili assalti di facinorosi',
 

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