di Bruno Carini*
Nella città più ad est (e più a destra) d’Italia candidata del Centro Sinistra alla provincia, Maria Teresa Bassa Poropat, ha sfiorato il colpaccio della rielezione al primo turno con un 48,76%. Al Comune il candidato della stessa aggregazione politica, Roberto Cosolini, ha raggiunto un inaspettato 40,45%.
Quali considerazioni trarre?
A Trieste, come nell’Italia intera, comincia a soffiare un vento di risveglio delle coscienze e di voglia di cambiamento.
Però, prima di cantar vittoria, bisogna attendere i ballottaggi.
Sulla presidenza della provincia sono moderatamente ottimista. Non posso dir lo stesso per il sindaco; il centro destra si è presentato estremamente frammentato e non escludo che al ballottaggio questa parte politica riesca a trovare una sua aggregazione. Nella seconda tornata può succedere di tutto. Importante è pure l’eventuale indicazione di voto che darà il Movimento 5 Stelle (6%) ed i dissidenti di destra di Franco Bandelli (8,75%).
Il dato che però più di tutto dovrebbe far riflettere è l’altissimo astensionismo, arrivato al livello record del 43%!
Il Popolo Viola ora dovrebbe parlare, coinvolgere, convincere gli indecisi, spingere ad andare ai seggi per il ballottaggio e, soprattutto, per i referendum di giugno: la vera, decisiva spallata al regime. Di una cosa sola sono certo: l’atmosfera è cambiata. Spero che il sogno si tramuti in realtà.