Egregio Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi,
sin dal giorno in cui manifestò esplicitamente, con l’ “editto bulgaro” di Olbia, che avrebbe voluto “strozzare tutti coloro che scrivono libri o producono film sulle mafie” una parte di cittadini, sempre più cospicua, si è resa finalmente conto della sua idea di non voler combattere le mafie se non per un puro e semplice ritorno elettorale. Questa volta, però, l’argomento non riguarda esplicitamente questo cancro che da troppi decenni affligge il Bel Paese ma, a dire il vero, lo rasenta per poi incontrarlo e definitivamente sposarlo.

Egregio Presidente,
Lei ha concluso la sua campagna elettorale a Napoli per sostenere il candidato sindaco Gianni Lettieri e, proprio in quel rione di Fuorigrotta, specchio di una Napoli nuovamente sommersa dai rifiuti ha dato luogo alla sua ennesima promessa, fermare gli abbattimenti delle costruzioni abusive, con la quale si è congedato dalla platea che, ovviamente, al di là di alcuni sostanziosi dissensi non ha lesinato applausi  ai quali, ovviamente, è seguito il consenso in cabina elettorale anche se non nella quantità auspicata.

Egregio Presidente,
la platea della Mostra D’Oltremare ha invocato di fermare le ruspe “per gli abusi di necessità”, quelli fatti per realizzare la prima casa. Che inganno definire la speculazione che ha distrutto non solo la città di Napoli, un semplice e normale “abuso di necessità” che ha consentito di offrire un tetto alla propria famiglia.

Egregio Presidente,
ma Lei è a conoscenza di chi realizza a Napoli gli “abusi di necessità”?
Veramente Lei crede alla favola del padre di famiglia che di notte, mattone dopo mattone, innalza il giaciglio per i propri figli?

Egregio Presidente,
al sottoscritto basta uscire dal portone della propria abitazione per imbattersi in uno dei tanti costruttori/speculatori, che sostengono di offrire una sistemazione per le giovani coppie, che vorrebbe spaccargli la testa perché, insieme ad altri cittadini è riuscito a bloccare, con difficoltà, un suo tentativo di speculazione edilizia. E poi, Egregio Presidente, questo nobile imprenditore/speculatore ha pensato bene di denunciare, giustamente, e poi di far arrestare i boss  che controllavano il suo territorio estorcendo, anche alla sua azienda,  pagamenti di tangenti esorbitanti. Così, mentre alla giustizia finalmente venivano assicurati alcuni camorristi, il buon imprenditore/speculatore che inaugurava in pompa magna un nuovo cantiere della legalità, proseguiva la sua speculazione costruendo abitazioni e piscine, strutture che prosegue ad utilizzare nonostante i sequestri più volte operati dalla Procura napoletana.

Egregio Presidente,
sono queste le persone che lo hanno applaudito alla Mostra D’Oltremare, sono queste le persone che voteranno il candidato Gianni Lettieri che Lei sostiene. Sono gli speculatori che hanno costituito un cartello, non dichiarato, che impedisce l’abbattimento dei prezzi delle case in città a Napoli, proseguono la distruzione dei pochissimi spazi verdi cittadini e che hanno, da tanto tempo, avviato la costruzione ininterrotta di abitazione nel territorio della provincia napoletana.
E tutto questo lo definiscono “abuso di necessità”.

Egregio Presidente,
ecco un buon motivo per non votare il candidato sindaco Gianni Lettieri sostenuto da lei e la sua coalizione.