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Articolo 21 - Editoriali
Quattro sì contro i bavagli
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di Giuseppe Giulietti

I  risultati elettorali  hanno segnato la vittoria della passione civile. Hanno vinto quelle donne  e quegli uomini che hanno saputo unire partiti, movimenti, associazioni,  cittadini, nel segno di un rinnovato civismo, dell'amore per la Costituzione e per la legalità.
Ci sembra il modo migliore per festeggiare la festa della repubblica, oggi più che mai giornata civile e non solo parata militare.
Molti di questi nuovi sindaci hanno accettato  di confrontarsi  nelle primarie, ci hanno messo la faccia, si sono confrontati pubblicamente e quasi sempre  gli sconfitti, vedi Boeri a Milano e non solo, si sono messi a disposizione del progetto comune, buttandosi alle spalle qualsiasi possibile livore..
Non hanno vinto i moderati o i radicali, ma quelli che sono stati ritenuti più credibili ed autorevoli nel garantire il superamento del berlusconismo  e delle cattive amministrazioni di destra e non solo.
Godiamoci questo  risultato, ma non abbassiamo la guardia!.
Adesso ci attende il traguardo dei referendum.
Articolo 21, insieme con a tante  altre associazioni, ha già promosso un esposto denuncia per chiedere alla autorità di mettere fine all'oscuramento  mediatico decretato da quasi tutto il polo Raiset contro i referendum.
L'autorità di garanzia lo esaminerà domani.
Spetta a ciascuno di noi reagire sbeffeggiare il censore, aggirare il buio, portare ovunque l'appello  per il si.
Usiamo tutte le occasioni possibili, dentro e fuori il video, per consentire ai  cittadini  di essere informati per poter scegliere.
Ciascun comunicatore , ciascun giornalista  ha il dovere deontologico, ancor  prima  che politico, di rifiutare la censura, di garantire  il diritto di cronaca, di contrastare  qualsiasi  tentativo di aggirare  le norme e i regolamenti e persino l'articolo 21  della Costituzione.
Di fronte alla censura di regime esiste il diritto dovere di denunciare, di anteporre l'interesse generale agli interessi privati di qualche direttore e del presidente del consiglio editore, il quale per altro è già tornato ad attaccare Santoro "Anno Zero" e tutte le trasmissioni che non rispondono ai suoi comandi e ai suoi voleri.
Per questo non solo  vi invitiamo a firmare l'esposto qui pubblicato, ma vi chiediamo anche  segnalare ogni violazione all'osservatorio curato dal professor Roberto Zaccaria..
La vittoria dei sì sarebbe una vittoria per  chi davvero crede nel bene e nei beni comuni, nella giustizia  uguale per tutti, nella legalità repubblicana e costituzionale.
Chi ha a cuore i valori racchiusi  nell'articolo 21 della Costituzione non può che sentire questo impegno come il compito  prioritario dei prossimi giorni.
Se riusciremo a superare  anche questo ostacolo, sarà anche più facile convincere tutte e tutti che è arrivato il momento di costruire una alternativa politica, etica e civile, capace di superare gelosie e particolarismi  e di mettere fine ad una delle più vergognose stagioni della storia nazionale.
Alle forze politiche, invece, vorremmo suggerire di mandare in tv donne e uomini capaci e competenti, che davvero conoscono i temi in discussione, capaci di spiazzare gli urlatori berlusconiani e di lasciarli soli con le loro ire, le loro grida, le loro volgarità
Se fossimo in loro affideremmo i principali spazi in tv a personalità quali Don Ciotti, Rita Borsellino, Roberto Saviano, Carlo Rubbia, padre Alex Zanotelli, Margherita Hack, e ai tanti giovani che, in questi mesi, hanno dedicato la loro passione civile alla raccolta delle firme e all'impegno per restituire ai cittadini i beni comuni , anzi l'appello finale lo lasceremmo ad Adriano Celentano che, meglio di tanti altri, renderebbe immediatamente visibile che questa battaglia riguarda davvero tutti, al di là di qualsiasi logica di schieramento o di appartenenza.
Sarebbe anche questo un altro bellissimo segnale di novità, politico ancor prima che mediatico.
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Dalla rete di Articolo 21