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Appello dell’ACAT Italia per una legge che riconosca il reato di tortura
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di redazione

Appello dell’ACAT Italia per una legge che riconosca il reato di tortura

Mercoledì 15 settembre, alle ore 11.00, una delegazione dell’ACAT Italia si recherà a Palazzo Madama, dove incontrerà la Senatrice Emma Bonino, Vice Presidente del Senato, allo scopo di consegnare le oltre 8 mila firme di cittadini italiani e di altri stati europei raccolte per promuovere un provvedimento legislativo che riconosca esplicitamente il reato di tortura nel Codice Penale italiano.
Con l’appello, lanciato nel dicembre del 2009 in occasione del 61º anniversario della Dichiarazione dei diritti umani, i promotori dell’iniziativa “chiedono al Presidente della Repubblica, ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, di adoperarsi affinché si introduca nel diritto penale italiano il reato di tortura, dando positivo sbocco alle specifiche proposte di legge giacenti nei due rami del Parlamento, superando le resistenze che finora hanno impedito la loro approvazione”.
Così facendo l'Italia manterrebbe fede agli impegni internazionali assunti l'11 febbraio 1989, quando sottoscrisse e ratificò la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli inumani o degradanti, firmata a New York il 10 dicembre 1984.
Nel corso dell’incontro i membri del Comitato organizzatore ACAT Italia avranno modo di illustrare la propria attività, sia quella ordinaria (appelli e petizioni), sia quanto attiene alla formazione delle future generazioni, e precisamente: il Progetto Università, consistente in due Premi di Laurea, e il Progetto scuole secondarie dal titolo “Diritti umani – Una materia dimenticata”.
L'ACAT Italia (membro della FIACAT, Federazione Internazionale delle ACAT, ONG con statuto consultivo presso 1’ONU e il Consiglio d’Europa) dal 1983 opera contro la tortura e i trattamenti crudeli inumani o degradanti, ivi compresa la pena di morte.

 


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