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Nei TG sale la vergogna per Lampedusa; sotto il tappeto la moratoria sul nucleare
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di Osservatorio TG

Nei TG sale la vergogna per Lampedusa; sotto il tappeto la moratoria sul nucleare
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    Libia, Lampedusa  e Giappone. Le tre parole chiave dei Tg di prime time di questa sera, sin dai titoli, sono queste. Naturalmente, la diversità di anima e di politica delle diverse testate,  fa la differenza su alcuni temi come la moratoria di un anno annunciata dal governo sul nucleare o sul via libera in commissione giustizia alla camera, alla nuova norma “salva premier” -così ribattezzata dalle opposizioni- che riduce i tempi di prescrizione per gli incensurati. Differenze che si palesano anche nella cronaca della disperazione da Lampedusa, raccontata più o meno da tutti nella sua drammaticità al limite dell’emergenza sanitaria, con un apprezzamento per i servizi di Tg3 e TgLa7, gli unici per altro ad ospitare le opinioni dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, con l’intervista alla portavoce Laura Boldrini, con la quale nel nostro commento approfondiamo la questione.
    Sulla guerra in Libia buone coperture per tutti, anche se è Fede a smarcarsi dal resto dei Tg in un sorta di tifo solidale pro Gheddafi. Apprezziamo anche stasera, invece, lo strillo-editoriale di Enrico Mentana che, sui temi libici mette assieme le date di precedenti attacchi, dai Balcani all’Iraq, chiedendosi quello che ieri sera ci siamo domandati anche noi nel commento “dove sono i pacifisti?”. Il via libera all'emendamento al cosiddetto processo breve , non esiste per il Tg di Minzolini e per quelli Mediaset, dove Emilio Fede che non parla di questo, rilancia ancora sulle intercettazioni con un’intervista a Pannella che -dai microfoni del Tg4- attacca due trasmissioni del servizio pubblico: Annozero e Ballarò. Processo breve assente anche  -stranamente e ci sorprende- dalla scaletta del Tg La7, mentre è titolo e servizio per il Tg3 che lo lega ad un altro sulle nuove intercettazioni del Rubygate. Notizia da studio invece per il Tg2  dell’ormai ex  direttore Mario Orfeo -in procinto di sedere sulla poltrona de Il Messaggero-  ed il cui Tg nell’asse Raiset, a nostro giudizio, è sempre stato equilibrato. Tuttavia nelle ultime ore è al centro dei mal di pancia leghisti nella disputa interna al pdl per la successione. Anche per la moratoria sul nucleare valgono le diversità di anima e politica. Per Tg2 , Tg3  e TgLa7 titolo e servizio con annesse accuse delle opposizioni che temono un’imboscata del governo in vista del referendum. Accenno nel titolo sul Giappone e notizia in studio per il Tg1. In casa Mediaset, invece, servizio al netto delle critiche di Di Pietro in primis per il Tg5, solo una breve da studio per il tg di Italia Uno e nessuna citazione per quello di Rete 4.  Nessun Tg si è ricordato che oggi è la giornata mondiale per l’acqua. Da Tg4, Studio Aperto e Tg5 apprendiamo che il ministero del Turismo ha prodotto un nuovo spot per risollevare l’economia del settore. La differenza, puntualizzano i tre Tg del Biscione -in altrettanti servizi  rispetto allo spot andato in onda a Luglio- è che il testimonial d’eccezione, ci dice il Tg5 sin dal titolo, è sempre Berlusconi. Ma questa volta oltre alla sua voce c’è anche la sua faccia. E lo stile –aggiungiamo noi- del nuovo spot “Magica Italia”, in cui il premier invita a visitare il nostro Paese, è uguale a quelli della discesa in campo… correva l’anno 1994.  Più che uno spot di promozione turistica, ci é sembrato uno spot elettorale.

    Il commento è di Laura Boldrini portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati
    (intervista di Alberto Baldazzi)

    Dottoressa Boldrini, la situazione a Lampedusa parla da sola. Qual è l’atteggiamento, la posizione e le preoccupazioni dell’Alto Commissariato per i rifugiati?
    “Diciamo che l’Alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati ha evidenziato che questa è una situazione insostenibile, in quanto comunque non è più possibile, con cinquemila migranti sull’isola, fornire un’assistenza accettabile: sono saltati tutti i sistemi, anche di distribuzione, degli aiuti di prima necessità, e c’è una situazione che non si era mai vista prima nell’isola, di circa tremila migranti che sono costretti a dormire all’aperto trovando rifugio sotto i camion o all’interno di barche in disuso, accendendo i fuochi per riscaldarsi. Questo è chiaramente monto pesante, e se poi viene protratto per parecchi giorni, causa una situazione igienico sanitaria critica. Da qui anche le proteste dei locali lampedusani, visto che oggi la proporzione - tra migranti e lampedusani- è di uno ad uno. L’emergenza non si creerebbe se si trasferissero le persone fuori dall’isola, se ci fosse un trasferimento sollecito, un piano di evacuazione dall’isola verso altri centri sul territorio italiano. Questo non avviene purtroppo con il ritmo necessario perché arrivano più persone di quante ne partono, e così si ha questa situazione di “imbuto” sull’isola”.

    Dottoressa, c’è qualche responsabilità che l’Alto Commissariato riscontra nel comportamento del governo italiano, oppure è la situazione d’emergenza che s’impone in quanto tale?
    “Diciamo che dall’inizio dell’anno sono arrivati sull’isola 14 mila migranti tunisini, quindi tutti partiti dai porti della Tunisia, e quindi tutte persone che vogliono cercare nuove opportunità di lavoro. Solo una minoranza ha fatto una domanda d’asilo. Ora, di per se, 14 mila non è un numero ingestibile. Diventa invece difficile riuscire a dare delle risposte a questa situazione se le persone vengono lasciate sul territorio dell’isola. Sicuramente quello che è mancato è un prendere atto del delicato equilibrio che esiste su quest’isola, ed anche di approntare un sistema logistico adeguatamente strutturato. Dunque c’è stata una valutazione derivanti dal fatto che anche numeri modesti sull’isola possono avere un forte impatto”.

    Dottoressa, per concludere. Il richiamo che il governo italiano fa alla solidarietà dell’Unione Europea e degli altri paesi è sicuramente legittimo, ma potrà portare a qualche risultato concreto ed immediato?
     “Guardi, è chiaro che resta auspicabile una più sentita solidarietà nell’ambito comunitario; finora non sembra che si sia stata, neppure in passato ed i situazioni analoghe, anche con numeri veramente importanti. Ogni stato ha dovuto fare per se e fare la propria parte. Ora è vero che, col passare degli anni, anche per dare senso a quest’unità europea, a questo soggetto, bisognerebbe riuscire a fare dei passi avanti e suddividersi le responsabilità e gli oneri, quindi ci auguriamo che così sia. Detto questo non si può aspettare l’intervento dell’Europa, e non si può aspettare lasciando gli immigrati a Lampedusa, quindi è necessario predisporre piani d’intervento che considerino anche l’evenienza di un flusso proveniente dalla Libia, che finora non c’è stato ma che potrebbe esserci. Quindi va bene la solidarietà europea; ci auguriamo che ci sarà. Nel frattempo bisogna agire”.


    Dati Auditel lunedì 21 marzo

    Tg1 - ore 13:30 5.057.000 27,29% ore 20:00 7.076.000 26,03%.
    Tg2 - ore 13:00 3.500.000 19,73% ore 20:30 3.230.000 10,92%.
    Tg3 - ore 19:00 2.750.000 14,19%.
    Tg5 - ore 13:00 4.402.000 24,65% ore 20:00 5.696.000 20,95%.
    Studio Aperto - ore 12:25 3.323.000 23% ore 18:30 1.581.000 10,48%.
    Tg4 - ore 19:00 1.465.000 7,42%.
    Tg La7 - ore 13:30 933.000 5,04% ore 20:00 2.603.000 9,47%.

    Fonte: www.tvblog.it


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