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Inpgi, esempio da seguire!
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di redazione

Inpgi, esempio da seguire!

A pochi giorni dall'attacco del ministro per il lavoro e le politiche sociali, Elsa Fornero, ai giornalisti, al loro contratto e all'INPGI, l'istituto di previdenza, proprio durante la cerimonia per celebrare i 100 anni della firma del primo contratto nazionale di lavoro, che appunto fu siglato nel 1911 tra gli editori e i giornalisti, anticipando quella contrattazione collettiva che fu poi utilizzata dai sindacati operai la nostra redazione ha intervistato Andrea Camporese, presidente dell'Inpgi e dell'Adepp.

Presidente Camporese... In questi giorni abbiamo capito che non tutti conoscono la storia dell’Inpgi...
L'Istituto  Nazionale  di Previdenza dei Giornalisti Italiani "Giovanni Amendola", è stato  riconosciuto  da un  Regio  Decreto del  1926, il n. 838, il quale afferma va, testualmente , che ….l’Inpgi  è  una  fondazione dotata  di personalità giuridica di diritto privato incaricata di pubbliche funzioni a norma dell'art. 38 della Costituzione, con autonomia gestionale, organizzativa e contabile,  ai sensi dell'art. 1 del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509.
 Un’autonomia che ha fatto sì che gli Enti gestissero, in questi lunghi anni,  la fiducia di due milioni di professionisti, garantendo, in cambio, un sistema di welfare sicuro. Non parlo quindi solo delle pensioni. Noi, senza costare un euro allo Stato,  siamo uno spiraglio per tutti quei lavoratori che vengono buttati fuori dal mondo del lavoro o sono in uno stato di momentanea difficoltà. L’Inpgi eroga ammortizzatori sociali, assegni per il nucleo familiare, per l'indennità di maternità, mutui ipotecari per l’acquisto della casa e prestiti per ristrutturazioni. Questo non significa che restiamo arroccati dentro il nostro perimetro, in difesa di quella che,  troppo spesso e a mio avviso impropriamente  viene definita una casta. Ci relazioniamo e chiediamo confronti con il mondo politico, con le istituzioni, con le parti sociali e con chi di questo mondo si occupa o ne fa parte. Certo è che sappiamo bene dove dobbiamo arrivare, senza presunzione,  tanto che continuamente ci interroghiamo e lavoriamo per colmare gap o imprecisioni. Prova ne è l’approvazione di un  codice di autoregolamentazione dei processi di investimento che allinei le procedure secondo le migliori pratiche di mercato, che preveda rigorose analisi del rischio, che evidenzi asset allocation costruite e gestite con monitoraggi costanti. Tutto nel nome della trasparenza e professionalità

Il ministro Fornero ha rivolto accuse pesantissime e prive di fondamento alle Casse di previdenza, puntando il dito contro la gestione dell'Istituto di previdenza dei giornalisti... Qual è la situazione patrimoniale e di bilancio dell'Inpgi?
Nel 2010 siamo risultati l’Ente del sistema con la migliore performance di investimento, nell’anno in corso stimiamo di chiudere con un tre per cento positivo a fronte di mercati azionari, e non solo, che hanno registrato perdite fino al 20 per cento. La reattività del nostro portafoglio si è quindi dimostrata estremamente positiva. Nonostante le dichiarazioni inaccettabili, false e inopportune del Ministro del Welfare, Elsa Fornero, rilasciate durante il centenario del primo contratto Fnsi, l’Istituto resta sano, indipendente, con i conti in ordine sul lungo periodo, capace di reagire alla crisi, pronto a mettere in campo strumenti nuovi.  Il Ministro dovrebbe, prima di gettare il panico tra due milioni di professionisti, leggere i bilanci che oltretutto sono pubblici, contrariamente a quanto affermato dal Ministro che ci ha accusato di mancanza di trasparenza. Io credo che se una persona, chiunque essa sia ma a maggior ragione se occupa un posto istituzionale, sente il bisogno di accusare o richiamare all’ordine un Ente, sia esso privato sia pubblico, debba prima informarsi e per quanto ci riguarda non serve neppure diventare un esperto in materia. I bilanci dell’Inpgi sono sottoposti al controllo e all’autorizzazione di ben 8 organi di controllo e dello stesso Ministero del lavoro, i quali li approvano con un atto formale. Allora, o il Ministro Fornero pensa che tutti siano degli incompetenti o ha in mente un progetto ben preciso. Se è così lo dichiari pubblicamente e si prenda le sue responsabilità. Noi non ci facciamo intimorire. Gli oltre 42 miliardi di euro che rappresentano il perimetro dei nostri patrimoni al 2010 sono un bene da proteggere, per questo porteremo in ogni sede pubblica e istituzionale le nostre ragioni. Guardi che noi siamo sempre pronti ad un tavolo di confronto che peraltro abbiamo più volte chiesto la Ministro Fornero e che non ci è stato mai accordato.

Presidente siamo alla fine del suo primo mandato... Possiamo tentare un bilancio di questo quadriennio?
Durante questo mandato si è lavorato molto alla creazione di un processo di investimento diversificato, che tenesse sotto controllo il rischio finanziario e allo stesso tempo potesse ampiamente sconfiggere l’erosione inflattiva. Il settore editoriale ha perso oltre il 7 per cento dell’occupazione giornalistica nell’arco di tre anni e i dati 2011 mostrano un’ulteriore flessione di 237 rapporti di lavoro quasi interamente ascrivibili al perimetro del contratto Fnsi-Fieg.. In questa difficile congiuntura per il settore e per l’intero Paese, essere riusciti a mettere in piedi  una riforma che mette in equilibrio i conti per il prossimo cinquantennio  è stato l’obiettivo più difficile da raggiungere, abbiamo tagliato il nastro grazie anche all’impegno di Fnsi e Fieg, posso ritenerlo il fiore all’occhiello della mia presidenza. Questo non significa che le sfide siano finite. La previdenza rimane il momento di sintesi degli indicatori e dei disagi di una categoria e di una società. Non basta mettere in ordine i conti, serve una visione di futuro, e per questo le Parti Sociali, e l’Inpgi devono più che mai avere un fronte  comune. Anche perchè sono pienamente convinto e lo ribadisco da presidente uscente: nessuno si salva da solo.

Il ministro Fornero non piange più! - di Giorgio Santelli


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