di Elisabetta Di Prisco
La vita di tutti noi è fatta anche di piccoli ed uguali gesti: al mattino le persiane aperte per guardare il tempo, la macchinetta del caffè sul fuoco, il televisore acceso per sentire le notizie del giorno, così abbiamo conosciuto Corradino Mineo, le giornaliste ed i giornalisti di Rai News 24, persone rispettose del tempo lento del nostro risveglio, con un linguaggio chiaro, pacato, sicuro venivamo informati sui fatti del giorno in Italia e nel mondo. Competenza, chiarezza, semplicità nel linguaggio anche nell’affrontare temi difficili e contrastanti. Mai un’urlata, mai un commento sopra le righe.
Un’informazione onesta, che permetteva di affrontare i giornali quotidiani sapendo cosa andare a cercare per saperne di più, un’informazione che dava l’idea di rivolgersi all’intelligenza di ciascuno, una scuola di giornalismo che trova radici nelTG3 di Sandro Curzi.
Una nicchia nella televisione urlata, superficiale , stupida che ha invaso anche gli spazi informativi.
Uno dei tanti guasti creati dal conflitto d’interessi è l’omologazione della televisione pubblica a quella privata berlusconiana: gossip, urla, volgarità, voyerismo.
Non solo in questi anni non si è riusciti ad estirpare la lottizzazione dalla RAI ma c’è addirittura da rimpiangere la vecchia lottizzazione che almeno assicurava spazi differenziati, programmi diversi tra loro e spesso anche scelte di persone competenti.
Così ,mentre l’attenzione di molti noi era a vedere che non censurassero Anno Zero, Ballarò , Parla con me ecco che la violenta scure dell’arroganza dominante ci colpisce alle spalle ed una brutta mattina non sentiamo più le voci amiche del Caffè ma un vociare scomposto simile ai programmi che poi occupano tanta parte della giornata, un colpo al cuore ed all’intelligenza.
Ridateci Corradino Mineo con il suo ed il nostro Caffè!