Articolo 21 - Everyone group
Regno Unito: gay tanzaniano ottiene asilo dopo campagna internazionale
Uno straordinario risultato che le organizzazioni “Movement for Justice” ed
“EveryOne” condividono con una rete di attivisti e ONG capace di operare in perfetta
sinergia, per garantire al giovane un futuro sereno
Edson “Eddy” Cosmas, giovane gay che in Tanzania, suo Paese d’origine, ha subito
discriminazioni e persecuzione per il proprio orientamento sessuale, ha ricevuto
ieri l’asilo come rifugiato nel Regno Unito, dopo un’estenuante campagna portata
avanti dal Movement for Justice - organizzazione di cui Eddy era attivista sin dal
suo arrivo in Inghilterra - e dal Gruppo EveryOne, assieme a una rete internazionale
di attivisti e ONG. “Eddy vive a Londra da circa sei anni, dove ha deciso di
chiedere asilo in quanto vittima di tortura e persecuzione in Patria perché gay.
Incarcerato nel centro di detenzione di Harmondsworth come immigrato irregolare e a
un passo dalla deportazione in Tanzania, dove i rapporti omosessuali sono
considerati illegali e per i quali la legge prevede una pena fino a 25 anni di
reclusione,” spiegano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti
dell’organizzazione umanitaria EveryOne, “era stato rilasciato dalle autorità
britanniche il 5 luglio 2011 dopo le pressioni dell’attivismo internazionale,
coordinato dal Movement for Justice e dal Gruppo EveryOne. Ieri in mattinata, in
seguito a un’udienza tenutasi all’Upper Tribunal (Immigration and Asylum Chamber) di
Londra, al ragazzo è stata accordata la protezione internazionale come rifugiato,
come prevedono la Convenzione di Ginevra e la Convenzione contro la Tortura: si è
trattato di un’azione incrociata che ha sollevato tanta pubblicità internazionale,
ha ribaltato la situazione e portato a una vittoria su un sistema spesso critico e
controverso”. Accanto al Movement for Justice e al Gruppo EveryOne, va citato il
grande lavoro condotto da una rete di attivisti e ONG per i diritti umani, fra i
quali Peter Tatchell, il parlamentare britannico John McDonnell, il sindaco di
Richmond (California), il Partito Radicale e l’associazione radicale Certi Diritti,
National Union of Students (NUS), Black Students Campaign, NUS LGBT campaign, Gays
without Borders (San Francisco), Skyline High School Gay/Straight Alliance
(California).
“EveryOne” condividono con una rete di attivisti e ONG capace di operare in perfetta
sinergia, per garantire al giovane un futuro sereno
Edson “Eddy” Cosmas, giovane gay che in Tanzania, suo Paese d’origine, ha subito
discriminazioni e persecuzione per il proprio orientamento sessuale, ha ricevuto
ieri l’asilo come rifugiato nel Regno Unito, dopo un’estenuante campagna portata
avanti dal Movement for Justice - organizzazione di cui Eddy era attivista sin dal
suo arrivo in Inghilterra - e dal Gruppo EveryOne, assieme a una rete internazionale
di attivisti e ONG. “Eddy vive a Londra da circa sei anni, dove ha deciso di
chiedere asilo in quanto vittima di tortura e persecuzione in Patria perché gay.
Incarcerato nel centro di detenzione di Harmondsworth come immigrato irregolare e a
un passo dalla deportazione in Tanzania, dove i rapporti omosessuali sono
considerati illegali e per i quali la legge prevede una pena fino a 25 anni di
reclusione,” spiegano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti
dell’organizzazione umanitaria EveryOne, “era stato rilasciato dalle autorità
britanniche il 5 luglio 2011 dopo le pressioni dell’attivismo internazionale,
coordinato dal Movement for Justice e dal Gruppo EveryOne. Ieri in mattinata, in
seguito a un’udienza tenutasi all’Upper Tribunal (Immigration and Asylum Chamber) di
Londra, al ragazzo è stata accordata la protezione internazionale come rifugiato,
come prevedono la Convenzione di Ginevra e la Convenzione contro la Tortura: si è
trattato di un’azione incrociata che ha sollevato tanta pubblicità internazionale,
ha ribaltato la situazione e portato a una vittoria su un sistema spesso critico e
controverso”. Accanto al Movement for Justice e al Gruppo EveryOne, va citato il
grande lavoro condotto da una rete di attivisti e ONG per i diritti umani, fra i
quali Peter Tatchell, il parlamentare britannico John McDonnell, il sindaco di
Richmond (California), il Partito Radicale e l’associazione radicale Certi Diritti,
National Union of Students (NUS), Black Students Campaign, NUS LGBT campaign, Gays
without Borders (San Francisco), Skyline High School Gay/Straight Alliance
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