"Un'ora fa," affermano i co-presidenti del Gruppo EveryOne, organizzazione per i diritti umani con sede in Italia, Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, "un profugo eritreo ci ha segnalato dalla Libia via telefono che alcune centinaia di africani sono in attesa di un miglioramento delle condizioni del mare per affrontare la traversata verso Lampedusa. Si tratta di rifugiati già colpiti da violenze e lutti ed è importante che l'Italia si prepari ad accoglierli secondo la Convenzione di Ginevra e a predisporre per loro un programma di aiuto umanitario, ivi compresa la necessaria assistenza medica e psicologica, con il sostegno dell’Europa".
EveryOne lancia un allarme internazionale riguardante i profughi africani che vivono in Libia. "Siamo in contatto con numerose comunità di profughi e migranti provenienti dalle nazioni dell'Africa subsahariana," spiegano Malini, Pegoraro e Picciau, "le quali ci segnalano innumerevoli episodi di aggressione, rapina, esproprio degli appartamenti in cui vivono, offesa e intimidazione. Un giovane eritreo, Kidane, ci ha riferito che la sua famiglia, dopo essere stata derubata di tutti i beni e messa in mezzo alla strada, è stata aggredita dai manifestanti libici che, gridando insulti razzisti, hanno percosso i suoi componenti con cieca violenza, costringendoli a una fuga disperata. Ricordiamo che in Libia vivono oltre un milione di migranti africani e che ognuno di loro è a rischio di linciaggio. In base alla loro interpretazione del Corano, infatti, gli integralisti libici, che hanno una presenza consistente su tutto il territorio della 'Grande Repubblica Araba' identificano gli africani di pelle scura come 'servi del demonio' e li sottopongono a persecuzione. Dall'inizio della guerra civile,” proseguono i rappresentanti di EveryOne, “i fondamentalisti hanno iniziato una vera e propria caccia all'uomo contro i profughi africani, additandoli quali 'mercenari di Gheddafi' e 'figli del diavolo'. Secondo fonti locali, gran parte delle vittime segnalate fino a oggi sarebbero proprio migranti africani. Video e fotografie confermano queste voci. Ieri l'Alto Commissario ONU per i Rifugiati ha chiesto agli stati confinanti con la Libia e all'Unione europea di accogliere i profughi africani dalla 'Grande Repubblica Araba' senza eccezioni, poiché sono vittime di persecuzione. E' una voce autorevole,” commentano ancora gli attivisti, “ma il suo intervento non basta ed è necessario che si approntino con urgenza missioni di salvataggio rivolte ai migranti africani in Libia, per evitare un genocidio".
Anche il sacerdote eritreo don Mussie Zerai ha diffuso oggi un appello, segnalando casi di persecuzione a Tripoli e riportando le parole del Vescovo di Tripoli, monsignor Martinelli, che definisce la situazione degli africani in Libia come "la più grave emergenza nel paese, perché queste persone sono colpite da violenza da parte delle due fazioni in conflitto" e paventa "un bagno di sangue" se non si agirà con estrema urgenza.
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