di redazione
Contro le nuove norme critiche a tutto campo. Oggi, la Federazione Nazionale della Stampa, che con il presidente Roberto Natale ha partecipato alla maratona, chiama in campo nella protesta le prime firme del giornalismo: alle 15 nella sede della Fnsi a Roma, e in collegamento con il Circolo della stampa di Milano, si confronteranno, tra gli altri, su questo tema: Ferruccio De Bortoli, Vittorio Feltri, Mario Calabresi e Gianni Riotta da Milano; Ezio Mauro, Concita De Gregorio e Norma Rangeri, da Roma. ’’La notizia prima di tutto, fermiamo la legge bavaglio’’, è lo slogan dell’iniziativa riassunto nello striscione che darà il titolo al confronto.
In quanto alla mobilitazione dei giornalisti, Natale ha detto: «Arriveremo allo sciopero dei giornalisti, per protestare contro la legge-bavaglio sulle intercettazioni in agenda al Senato. Lo abbiamo già deciso, ma faremo di tutto perchè non sia necessario arrivarci. Abbiamo già lanciato con la Fieg un appello comune: se questo non dovesse bastare non ci accontenteremo del carcere per i giornalisti ridotto da due mesi a un mese, ma arriveremo alla protesta dello sciopero. Se anche questo non basterà -avverte il presidente della Fnsi- e il Parlamento dovesse approvare la legge, daremo copertura totale ai colleghi che praticheranno la disobbedienza professionale e civile. E un attimo dopo l'approvazione della legge andremo alla Corte Europea per depositare un ricorso che un collegio di nostri legali sta già preparando».
SOTTOSCRIZIONE - Tra le proposte emerse dal sit-in , anche quella di lanciare una sottoscrizione per comprare due pagine sul New York Times e l'Herald Tribune per informare anche l'opinione pubblica statunitense. L'intenzione è anche di presentare il ricorso contro la legge alla Corte europea. E il popolo viola si è dato due nuovi appuntamenti: lunedì 24 al Teatro dell'Angelo e poi quello più ambizioso del 19 giugno: l'obiettivo è riempire piazza Navona. Aiutati, magari da un concerto dei Massive Attack.