di Loris Mazzetti
Nell’attesa di sapere se qualcuno del cda della Rai risponderà a Santoro, come credo si attenda il pubblico che segue Annozero: “Il conduttore è un’importante risorsa della Rai e deve continuare a fare il suo lavoro anche nel prossimo palinsesto autunnale”, apprendiamo positivamente che il presidente Garimberti, dopo la lettera di dimissioni dalla conduzione del Tg1 di Maria Luisa Busi, si è schierato pubblicamente contro la direzione di Minzolini, dichiarando: “Quel telegiornale è reticente”. Per prima cosa alla Busi e a tutti quei colleghi del Tg1 che si battono perché il telegiornale torni ad essere un bene che comunica alla collettività e non uno strumento in mano ad un uomo solo al comando, va tutta la nostra solidarietà; secondo, i problemi sollevati nella lettera della conduttrice inviata al direttore Minzolini e le conseguenti parole di Garimberti, non dovrebbero rimanere una semplice disquisizione intellettuale tra chi è d’accordo e non.
Qualsiasi editore di fronte alla perdita costante di telespettatori, a un giornale qualitativamente molto, molto modesto, minimo prenderebbe provvedimenti, e non si limiterebbe ad avallare la sostituzione della Busi con una anonima “patatona” che porterebbe ad un’ulteriore perdita di ascolti e di qualità. Di fronte all’immobilismo dei vertici alcune domande sono legittime: “Perché l’editore nei confronti di Minzolini non è ancora intervenuto?”. “Perché la riflessione sugli ascolti e sulla qualità vale nei confronti del direttore di Rai2 Liofredi e non per quello del Tg1?” C’è altra carne al fuoco che farà diventare i prossimi giorni di organizzazione dei palinsesti frenetici, visto che il 15 di giugno, giorno dell’ufficializzazione è alle porte.
Nei corridoi di viale Mazzini corrono molte voci preoccupanti. Pippo Baudo, non confermato a Rai1, potrebbe approdare a Rai3 con tredici puntate in prima serata dedicate ai 150anni della storia dell’Unità d’Italia. Nulla nei confronti del Pippo nazionale e della sua professionalità (Novecento a Rai3 fu un successo), discuto il luogo dell’eventuale decisione perché troppo distante dal primo piano di viale Mazzini, cioè da Rai3. Se ciò accadrà significa che è in atto un processo di lenta occupazione nei confronti della rete diretta da Antonio Di Bella, già iniziato con lo spostamento da Rai2 di Palco e Retropalco.
Altro rumor riguarda il programma di Serena Dandini che il direttore Antonio Di Bella ha confermato nella striscia di seconda serata, dal martedì al venerdì, con alcune incursioni in prima, dall’autunno alla fine di marzo. E’ risaputo che nella lista di proscrizione fatta direttamente da sua Emittenza, dopo Santoro, vi è il nome della conduttrice di Parla con me e dopo il suo quello di Enrico Bertolino (non è chiaro se Berlusconi ce l’ha con lui perché conduce Glob, l’osceno del villaggio, o perché è un interista sfegatato). La voci che circolano contraddicono le decisioni di Rai3. Parla con me, che ha avuto una stagione piena di soddisfazioni e che per ragioni industriali (ottimo esempio di rapporto costo-qualità), e che nessun vero editore metterebbe in discussione, c’è chi lo vorrebbe ridimensionale a una o al massimo due seconde serate per far posto ad un’altra invasione (Giovanni Minoli?).
Ci auguriamo che siano solo voci, anzi male lingue, ma se andiamo a scorrere la lista di proscrizione, più volte riportata dai due house organ aziendali del Cavaliere, i nomi e i programmi di Rai3 sono tanti. Dopo Santoro e la Dandini sarà la volta di chi? Milena Gabanelli, Lucia Annunziata, Fabio Fazio…