"Spero che nel centrodestra, a Bologna e a Roma, ci sia qualcuno che, in nome dei principi elementari di solidarieta' e democrazia, si dissoci dall'iniziativa inaccettabile di Garagnani", che ieri ha annunciato un esposto con cui accusa di vilipendio delle istituzioni, Paolo Bolognesi, il presidente dell'associazione dei parenti delle vittime della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. E' quel che si augura Andrea De Maria, responsabile nazionale Nuove forme dell'organizzazione del Pd, definendo "incredibile che, nei giorni in cui si ricorda la strage alla stazione, il primo rappresentante del Pdl a Bologna non trovi di meglio da fare che denunciare il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime".
Al contrario, secondo De Maria, Garagnani (deputato e coordinatore cittadino del Pdl) dovrebbe "sostenere quella associazione e le istituzioni del nostro territorio, impegnate a chiedere che si faccia finalmente luce sui mandanti della strage". Oltre a De Maria solidarizza con Bolognesi anche Paolo Nanni, capogruppo dell'Idv a Palazzo Malvezzi. Secondo il dipietrista, l'esposto di Garagnani dimostra come il parlamentare berlusconiano "in definitiva voglia difendere a tutti i costi il Governo, assente in piazzale Medaglie D'Oro per il secondo anno consecutivo".
Nanni bolla invece come "le solite farneticazioni" l'iniziativa di Garagnani: se il deputato del Pdl "che, fra l'altro, non perde occasione per definirsi cattolico, avesse visto i corpi delle vittime, i volti disperati dei superstiti, i pianti dei familiari, ascoltato l'assordante silenzio di quei pochi, ma interminabili minuti prima dell'arrivo dei soccorsi, forse il buon Dio gli avrebbe suggerito che Paolo Bolognesi, di fronte ad una diserzione cosi' sacrilega e vigliacca, ha detto quello che si doveva dire, altro che vilipendio". Nanni conclude dicendo che "i muri di gomma sulle stragi italiane esistono" e "il vergognoso esposto e' solo un goffo tentativo di nascondere la vilta' di chi non ha voluto svolgere a pieno il proprio ruolo anche a rischio dell'impopolarita'".