di REPORTER SENZA RETE
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I TITOLI DEI TG DEL 30 LUGLIO 2010 - Cento numeri. Ed ora un mese di pausa, per prepararci alla versione definitiva dell’Osservatorio Tg dal primo di settembre. Quando abbiamo cominciato il quadro politico era completamente diverso da quello attuale. Segno che in 100 giorni possono cambiare molte cose. Poco è cambiato, invece, nei media, fra i giornalisti, coloro che dovrebbero essere i cani da guardia del potere. Non è cambiato il direttore del Tg1 Minzolini, i cui editoriali abbiamo narrato e che sono apparsi sempre nel momento del “bisogno” per un premier ed una maggioranza con qualche problema.
Non è cambiato il Tg4, che anche nella giornata odierna attacca Fini, se possibile, con una virulenza addirittura maggiore di quella di Silvio Berlusconi. E’ cambiato il Tg del La7, che da qualche settimana ha una nuova impronta. Quella di Mentana, che ha sostituito Piroso alla guida del Tg del terzo polo televisivo. Abbiamo visto il buon Tg3 di Bianca Berlinguer, abbiamo più volte considerato completo e buono il Tg2 di Orfeo e il Tg5 di Mimun. Per Studio Aperto vale, purtroppo, il senso di un Tg di intrattenimento, che lascia tanto spazio al gossip e poco a svolgere il ruolo di informazione. Ma 5 Tg su 7 sono stati sempre pronti a offrire il proprio spazio alla politica, e in particolare alla politica del governo e della maggioranza. Abbiamo visto “pochi” esteri nei Tg, abbiamo notato una scarsa presenza dei fatti sociali, di temi quali il lavoro, l’ambiente, i consumi. Eccetto quando la notizia su questi argomenti era talmente grande da non poter essere messa in un angolo.
Poi, lo stigmatizziamo, ci sono stati i Tg dei “pompieri”. Tg4 e Tg1 in primo luogo. Buttare acqua sul fuoco di una politica sempre più discussa nelle aule di tribunale, non per volontà dei magistrati ma in virtù di politici immischiati in scandali via via sempre più importanti. Dalle case di Scajola, ai rapporti con la criminalità organizzata, agli scandali della Protezione civile a quelli, ultimi, della cricca della P3. Acqua sul fuoco, per spegnerlo andando alla ricerca di altri colpevoli: i giudici, parte dell’informazione, le opposizioni politiche che, per Fede, sono sempre Comuniste, come – è forse la migliore battuta che meriterebbe una presenza a Zelig – quando Emilio Fede disse. “Polemiche per le commemorazioni di Palermo per colpa delle agende rosse e comuniste di Paolo Borsellino”.
In questi 100 giorni, raccontandovi i Tg, vi abbiamo raccontato anche le notizie non date, o quelle date male e quelle manipolate. Facendo, noi giornalisti di Reporter Senza Rete, per lo più precari, freelance e senza garanzie, i cani da guardia dei cani da guardia. Un lavoro che, in una democrazia sana e compiuta, non ci dovrebbe essere. Ma questa è l’Italia. Un’Italia che però è riuscita a trovare la forza, civica e politica, di bloccare una delle leggi più illiberali che sia stata pensata dall’epoca dello Statuto albertino: il Ddl intercettazioni, rimandato a settembre per le proteste. Noi ci saremo per raccontarvi anche quel che sarà del Ddl intercettazioni. Magari con un osservatorio Tg in video, che vuole essere il nostro obiettivo settembrino.
L'ANALISI DI OGGI
Per quanto riguarda questa sera, due le notizie principali anche se la politica, con la separazione tra Fini e Berlusconi, occupa la metà del tempo dei notiziari (ottimo il lavoro de La7 che ricostruisce con oggettività le ultime 24 ore). Politica, dunque, apertura per tutti i Tg, tranne Studio aperto. Giornale, quest’ultimo, che sceglie l’Afghanistan in apertura, anche perché in onda proprio nel corso della cerimonia funebre di Roma per i due militari. Non c’è molto altro da segnalare nei Tg, se non un ampia pagina di notizie diverse sul Tg3 che si occupa della vicenda Vendola e Tremonti “La Puglia come la Grecia”, per intenderci e della storia di Ahisha, la ragazza afghana condannata alla mutilazione dei Talebani perché, stanca degli abusi, se ne voleva andare di casa. Segnaliamo che il Tg2 è l’unico giornale che parla del via alla sperimentazione, negli stati Uniti, dell’utilizzo delle staminali da embrioni sugli essere umani; il Tg5 che parla della visita di Obama alla Chrysler di Marchionne a Detroit (anche il TgLa7) e delle perizie sul Dna del caso Claps che sembra scagionare Restivo (anche su TgLa7). Chiude l’esodo estivo, sotto la pioggia, con un Tg1 che si prende la briga di consigliare – fin dai titoli – quali sono le mete e i consigli vacanzieri per i single. Ilary Blasi spopola a New York e Mosca. Ce lo dice, in chiusura di titoli, il Tg5… del resto, ogni scarrafone è bello a mamma soja, anche se la bellezza di Ilary, in questo caso, non è in dubbio. Ma resta pure una “punta di diamante” delle reti mediaset che va, giustamente, premiata.
Il Commento di Giuseppe Giulietti, Portavoce Articolo 21 Liberi di
(Intervista di Alberto Baldazzi)
Venerdì 30 luglio: centesimo numero dell’OSSRVATORIO TG, nato da “un’idea” di Articolo 21. Abbiamo in linea Giuseppe Giulietti, che di Articolo 21 è il Portavoce. Per prima cosa: un bilancio di questa iniziativa.
“Un’iniziativa riuscita. Ha coperto un buco. Ogni giorno scova qualcosa che non va, qualche notizia che è stata oscurata. Un’iniziativa di servizio e soprattutto non demagogica, non di protesta. Voi che la animate segnalate anche quello che”funziona”, e avete anche il coraggio di segnalarlo anche quando una testata magari non è “amica” e magari è di proprietà del Presidente del Consiglio. Questo deve essere l’Osservatorio: non propaganda, ma fornire fatti affinchè ciascuno possa formarsi una libera opinione”
Sono stati mesi molto importanti; quasi “autoreferenziali” per l’Osservatorio, per il tema informazione. Quali simbolicamente questa prima fase del nostro lavoro si conclude a poche ore dalla decisione dalla “messa in soffitta” del ddl Alfano. Che vicenda sarà a settembre, alla ripresa anche per l’Osservatorio, quella che ci aspetta nel dibattito sull’informazione?
Sarà una straordinaria battaglia per la libertà, e anche l’Osservatorio ha contribuito a questa prima vittoria. Ora non bisogna arrendersi, perché Berlusconi è l’idea dell’oscuramento e del bavaglio . E persino nei giorni di agosto bisognerà stare in guardia, A settembre bisognerà darsi il traguardo di affossare una pessima legge, pericolosa non per i giornalisti, ma per tutti i cittadini. E credo che l’Osservatorio potrà aiutarci ancora una volta in questa battaglia”.