Articolo 21 - ESTERI
Assegnata in Afghanistan la borsa di studio in memoria di Adjmal Nasqbandi
di Federazione della Stampa
Al via la realizzazione di una serie di documentari sulla storia del Paese. All’indomani della drammatica uccisione di Adjmal Nasqhbandi, collaboratore e traduttore di Daniele Mastrogiacomo, i giornalisti italiani presero l’impegno di dare ai colleghi afgani un segno tangibile di attenzione e gratitudine. Oggi quell’impegno viene onorato con una borsa di studio per due giovani colleghi afghani, Rashid Turkmen e Abdul Gaffar. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, l’Associazione Stampa Romana, la Casagit e Articolo 21, grazie anche al sostegno degli Ambasciatori italiani Ettore Sequi, Claudio Glaentzer ed Elisabetta Belloni, hanno assegnato loro un contributo di 8.000 dollari. I fondi consentiranno ai due giovani giornalisti afgani di realizzare il primo episodio della Storia dell’Afghanistan, una serie di documentari per raccontare agli afgani e alla comunità internazionale la straordinaria storia del paese. Un vero e proprio “on the job training” a stretto contatto con gli esperti mondiali del settore, sull’importantissimo sito archeologico di Mes Aynak in cui è stato ritrovato un giacimento di arte Ghandara, lo stile in cui l’arte ellenistica importata da Alessandro Magno si fuse con l’arte buddista. A Mes Aynak è dedicato il primo dei 6 episodi della serie sulla Storia dell’Afghanistan, a cui contribuiscono l’Unesco, il Ministero della Cultura Afgana, le Cooperazioni Italiana e Giapponese, l’Ambasciata Americana a Kabul, la Nancy and Louis Dupree Foundation. Il progetto si avvale anche del sostegno dell’Inviato Speciale per Afghanistan e Pakistan, l’Ambasciatore Massimo Iannucci, e del Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite per l’Afghanistan, Staffan de Mistura. I giornalisti afgani lavoreranno in luoghi sconosciuti e inaccessibili che custodiscono veri tesori dell’umanità: sarà l’occasione per restituire all’orgoglio degli afgani e alla sensibilità della comunità internazionale la ricchissima storia del paese. La guerra che dura da più di trent’anni ha provocato immense perdite di vite umane, ma anche lo smarrimento dell’identità di un popolo la cui storia si è costruita in secoli di incontri tra civiltà, religioni, idee, che dimostrano una tolleranza e un’apertura che contraddicono tutti i luoghi comuni della propaganda talebana. La serie si avvale dell’apporto scientifico di Philippe Marquis, capo della Delegazione Archeologica Francese (DAFA), di Anna Filigenzi, direttrice della Missione Archeologica Italiana (IsIAO), della supervisione del giornalista e documentarista Duilio Giammaria.
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