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Palinsesti Rai: addio all'edizione serale dei Tgr. Cresce il dissenso
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di redazione

Palinsesti Rai: addio all'edizione serale dei Tgr. Cresce il dissenso

Tra qualche giorno gli spettatori italiani dovranno dire addio alla terza edizione  dei tg regionali. Questo quanto stabilito con i nuovi palinsesti Rai, che entreranno in vigore il 13 settembre. La notizia era già circolata mesi addietro ma si sperava in un passo indietro da parte del direttore generale, soprattutto in seguito alle proteste messe in atto dall’Usigrai che, in un comunicato diramato nella giornata di ieri  attraverso il quale annuncia uno sciopero di tutte le redazioni regionali e la convocazione dell'assemblea nazionale dei Comitati di Redazione. proprio a partire da giorno 13, precisa anche: ''Inaccettabile  è il metodo dell'azienda che, da un lato, ha presentato un piano industriale definito dallo stesso direttore generale un 'cantiere aperto', sul quale però mai ci siamo confrontati; dall'altro prende singole decisioni al di fuori di un disegno complessivo sull'informazione. L'Usigrai da tempo chiede un confronto serio per affrontare anche i gravi problemi di bilancio della Rai. Il direttore generale Masi ci dimostri con un segnale forte di essere in grado di governare la piu' importante azienda culturale del Paese''. Sottolineando come una decisione del genere rappresenti ''il segnale più grande della riduzione degli spazi informativi nel servizio pubblico: l'informazione regionale chiude alle 20, il Tg1 perde l'edizione della mezza sera, il Tg2 avrà 80 minuti in meno a settimana, mentre Rai News, ancora attende un rilancio più volte annunciato. Una perdita secca per i telespettatori e un ridimensionamento del servizio pubblico'.
Sullo stesso tenore le dichiarazioni del coordinamento dei CdR della Tgr Usigrai, che ricorda come già gli spazi informativi avessero subito una drastica riduzione proprio ai danni del Tgr con la soppressione di rubriche storiche quali ( Est Ovest e Levante) e la fusione di altre (I nostri soldi e Tgr Agricoltura) , mentre è già “confermata la chiusura di Neapolis e Buongiorno Europa, altre due rubriche storiche della Tgr, e del canale Rai Med''
Il coordinamento si dice  disposto a accettare le nuove sfide, seppur decise unilateralmente, ma solo a patto che il canale satellitare di Rainews sia visibile per tutti i cittadini e non si legge nella nota: “ … a macchia di leopardo come avviene adesso… e dopo la presentazione di un progetto complessivo sull'informazione regionale''”. Chiedono chiarimenti alla direzione del Tgr, per sapere cosa intenda fare in difesa di questi spazi informativi, mentre preoccupazione comincia ad essere espressa anche dalle istituzioni.
Preoccupazione viene espressa dal presidente dela Regione Sardegna, Ugo Cappellacci che fa sapere: “"La chiusura, lo spostamento su altre rete o l'ulteriore riduzione della finestra informativa regionale notturna di RAI3 rappresenterebbe un grave pregiudizio al pluralismo dell'informazione".
Posizioni rimarcate anche dall’Umbria per bocca del presidente del Consiglio regionale dell'Umbria, Eros Brega che sottolinea invece come l’Umbria sia una delle tante regioni che non può ancora usufruire del canale digitale di Rainews24, a cui bisogna aggiungere oggi le perplessità espresse da Formigoni, presidente della regione Lombardia e Tondo FVG.

 


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